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Volotea riparte, il Catullo torna a volare

Carlos Munoz, presidente e fondatore di Volotea
Carlos Munoz, presidente e fondatore di Volotea
Carlos Munoz, presidente e fondatore di Volotea
Carlos Munoz, presidente e fondatore di Volotea

Prove tecniche di decollo per il Catullo. La prima compagnia a riprendere le tratte da e per lo scalo villafranchese sarà Volotea che tornerà a volare dal 18 giugno. La flotta veronese della compagnia, inoltre, verrà incrementata passando da quattro a cinque aerei di base a Villafranca. Per capire chi, nei prossimi giorni, seguirà la scia di Volotea bisognerà aspettare il 3 giugno, data in cui dovrebbero riaprirsi le frontiere italiane. Dal Catullo intanto – da giovedì 18 giugno - si potrà raggiungere la Sicilia, la Sardegna e tante altre destinazioni del sud Italia. La compagnia, per l’estate in arrivo, ha deciso di aumentare i voli: quelli per Cagliari saranno fino a 14 a settimana in alta stagione (+ 53%), per Olbia 21 (+41%) mentre verso Alghero quattro. La tratta Sicilia-Verona, invece, prevede fino a 28 voli a settimana per e da Catania; fino a 14 per e da Palermo. Il collegamento, poi, verrà effettuato anche verso Lamezia Terme, Bari e Napoli. Tutti comunque all’interno del territorio nazionale. «Volotea dimostra ancora una volta di credere nel Catullo e, in questa prima fase di ripresa, manifesta l’importanza che il nostro aeroporto ricopre all’interno della sua programmazione di voli», spiega il presidente del Catullo Paolo Arena. «La decisione della compagnia di riprendere a volare dal nostro sistema aeroportuale, di basare un quinto aeromobile a Verona e di incrementare le frequenze verso le isole italiane e il sud Italia», aggiunge Arena, «segna l’avvio di un ritorno a una normalità di cui la nostra regione e l’intero Paese sentono il bisogno. Insieme a Volotea», conclude il presidente, «il sistema aeroportuale del Garda, unitamente a quello di Venezia, che insieme compongono il polo aeroportuale del Nordest, rispondono alle esigenze del mercato turistico che per riattivarsi necessita di collegamenti aerei e che può contare su un aeroporto sicuro che ha adottato tutte le necessarie misure di sicurezza». «Siamo molto felici», commenta il presidente e fondatore della compagnia aerea, Carlos Munoz, «di poter consolidare le rotte nazionali da e per Verona. Frequenze e posti aggiuntivi, oltre a offrire nuove opportunità di viaggio, rappresentano un segnale di speranza dopo questo periodo così buio. Puntiamo molto a consolidare la nostra offerta nel mercato domestico e vogliamo continuare a investire a livello locale, supportando il tessuto economico e l’intero comparto turistico italiano», aggiunge Munoz. Il Catullo ha chiuso i battenti – per quanto riguarda il trasporto passeggeri – lo scorso 12 marzo. Allora, a epidemia appena scoppiata, si parlava di uno stop di appena un paio di settimane. Ora, dopo quasi tre mesi, lo scalo veronese è pronto a riaprire. •

Nicolò Vincenzi

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