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verso le elezioni

Villafranca, nel centrodestra fumata nera per il candidato sindaco

Dall’Oca o Faccioli? Il confronto tra le segreterie provinciali e locali di Fdi, Forza Italia e Lega rimanda di pochi giorni la scelta ufficiale. Intanto si lavora per formare le liste
L’onorevole Ciro Maschio al convegno sui primi cento giorni del governo Meloni
L’onorevole Ciro Maschio al convegno sui primi cento giorni del governo Meloni
Centrodestra, fumata nera (Adami)

Prima fumata nera per il candidato sindaco di Villafranca del centrodestra. Dal tavolo tra le segreterie di partito provinciali e locali, tenutosi ieri mattina a Verona, per decidere i candidati dei sette Comuni che andranno al voto il 14 maggio, non arriva l'ufficialità auspicata dai circoli villafranchesi di Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega, sulla figura del sindaco uscente Roberto Dall'Oca, presente anch'egli all'incontro.

Il responso doveva uscire proprio in questo fine settimana, ma al termine del confronto si è deciso di attendere ancora qualche giorno. Lo ha spiegato ieri, in tarda mattinata, il deputato e coordinatore di Fratelli d'Italia, Ciro Maschio, giunto a Villafranca con i colleghi Maddalena Morgante e con Marco Padovani, per un convegno partecipatissimo sui cento giorni del Governo di Giorgia Meloni, al Caffè Fantoni. Dove cinque giorni fa Mario Faccioli, tesserato FdI, ha annunciato la sua disponibilità a candidarsi a sindaco di Villafranca.

«A breve chiuderemo i lavori non confermo alcuna ufficialità su Dall'Oca o su Faccioli», spiega Maschio ricordando che c'è tempo fino al 14 aprile per presentare liste e candidati.

Ma di certo Villafranca, dove l'unico fermento elettorale è proprio nell'alveo del centrodestra, cercherà di stringere i tempi. FdI ha già la lista chiusa a 24 candidati. Fra i tre partiti e le civiche in appoggio, infatti, si lavora. Nel collegio, tra l'altro, che è il primo in Italia per voti a FdI. «Fratelli d'Italia avrebbe i numeri e il consenso per rivendicare di esprimere il candidato sindaco, ma lavoriamo in un'ottica di centrodestra per garantire una migliore rappresentatività e un buon governo locale», aggiunge a margine del convegno Maschio mentre stringe mani e saluta i rappresentanti di partito locali.

C'erano i tre assessori comunali di FdI, Francesco Arduini (vicesindaco), Claudia Barbera e Riccardo Maraia, il segretario locale Stefano Tabarelli, il consigliere comunale Stefano Toffalini. Ma anche il segretario locale di Forza Italia, Angiolino Faccioli, con Carlo Alberto Ferrarese del direttivo della Lega; consiglieri e assessori di Insieme si può, la civica del sindaco anch'egli presente. E poi Clara Zanetti ex Movimento cinque stelle e poi con Di Maio in Insieme per il futuro, che non si ricandida ma appoggerà il centrodestra.

Tra i decani, Enrico Ortombina che ha convogliato Villafranca Domani in FdI con i consiglieri uscenti che si ricandidano Nicole Ortombina (sua figlia) e Jacopo Foroni, e poi Mirco Cordioli con la figlia candidata Alessandra. Nel pubblico Gualtiero Mazzi, Angelo Tosoni, Serena Cubico e molti altri.

La domanda cui la città aspetta risposta è una sola: le segreterie locali si sono già espresse sul continuare con Dall'Oca, ma quelle provinciali neppure ieri hanno sciolto le riserve. Che si fa?

«Ci sono ragionamenti in corso con il sindaco uscente per continuare a fare ciò che di buono è stato fatto e rilanciare nel caso occorra migliorare qualcosa. Nel frattempo dialoghiamo con le civiche di centrodestra locali per capire il quadro migliore», spiega Maschio. «Il sindaco Dall'Oca è quello su cui si fanno le valutazioni e ci confrontiamo con lui per capire se ci sono le condizioni per proseguire e se sia la cosa migliore. Ma non ufficializzo, non confermo, né smentisco. Non sono stati ancora chiusi gli accordi. Di certo confidiamo che per i prossimi cinque anni Villafranca sia amministrata dal centrodestra».

E Faccioli, tesserato FdI e assente ieri, disponibile a candidarsi? «Parliamo anche con lui. A Villafranca è persona di grande esperienza e una figura forte. È tesserato, è un soldato di partito, ma anche un battitore libero. Va valutato con rispetto, per la sua storia, e non sottovalutato». E se gli si chiedesse un passo indietro e non accettasse? «Sentiremo tutti i protagonisti, c'è tempo fino al 14 aprile. Ma il dialogo è sempre più stretto e credo che arriveremo a una soluzione in pochi giorni. Tuttavia prima ci si chiarisce a porte chiuse».

Maria Vittoria Adami

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