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Vietato il passaggio alle bici «Ma qui ci sono i cicloturisti»

Il divieto di transito con la bici comparso a Salionze   FOTO PECORA
Il divieto di transito con la bici comparso a Salionze FOTO PECORA
Il divieto di transito con la bici comparso a Salionze   FOTO PECORA
Il divieto di transito con la bici comparso a Salionze FOTO PECORA

È comparso un divieto d’accesso alle bici in una stradina usata dai cicloturisti per scendere al Mincio da Salionze. La scelta non è passata senza il disappunto di molti. Tra i tanti che la percorrono ci sono infatti anche quelli che la scelgono alternativa alla strada regionale, più pericolosa. «Vivo a Camalavicina, pochi chilometri più nord di Salionze», dice Pietro Stocco, classe 1975, «e la bici per me non è soltanto lavoro (le ripara in via Jacopo Foroni) ma anche passione, per cui per spostarmi a Valeggio, una dozzina di chilometri, mi muovo solo in bici. Percorro circa settemila chilometri all’anno». Stocco ogni giorno arriva a Salionze e poi scende lungo la stradina, ora vietata, verso il Mincio per poi salire a Valeggio. «Ci sono rimasto male», spiega, «e mi sono detto che Valeggio non è un paese per ciclisti. Peccato, perché i percorsi ciclabili che attraversano il territorio sono sempre più importanti. Costringere i ciclisti a utilizzare la regionale 249 o la provinciale 27 è un rischio alto». Nel punto oggi vietato, fino al 2016 c’era sterrato. Poi si è deciso per l’asfalto. Ma sterrato costringeva a mantenere un’andatura tranquilla in bici, mentre il manto bituminoso, unito alla pendenza, aumenta la velocità e produce incroci pericolosi con chi sale dal Mincio a piedi, spesso famiglie con bambini. Nel 2016 ci sono state polemiche per l’asfaltatura di quel punto, in passato percorso delle lavandaie verso il Mincio. Con il nuovo segnale, il Comune vuole evitare incidenti tra ciclisti e pedoni. «Quel tratto, 15 metri in tutto, non è idoneo al passaggio delle bici», spiega l’assessore Alessandro Remelli, «è meglio accompagnare la bicicletta a mano. Abbiamo ordinato la segnaletica definitiva che sarà installata appena ci arriverà. La stessa prescrizione verrà estesa ai giardini di Borghetto, anche per preservare i pedoni». Intanto la Pro loco sta lanciando una campagna per i cicloturisti. «Il nostro territorio è toccato da tanti percorsi», dice il presidente Gian Luca Morandini, «a cominciare dalla Peschiera – Mantova che ha bisogno di una manutenzione costante, di sfalciare l’erba e, magari, di qualche tabella in più. D’impatto è anche l’anello del Custoza, la cui rete copre 145 km e, pur non essendo dedicata solo alle bici, permette di ammirare gli straordinari paesaggi delle colline moreniche, incontrando i luoghi risorgimentali, senza dimenticare la recente ciclabile delle Risorgive Mincio/Adige (35 km) e la possibilità di collegarsi con la E7, la ciclovia del sole». Sono aumentati i servizi: noleggi (Pedalando Vai a Borghetto e Mincio In Bike a Salionze), presenti anche in alcuni negozi; visite guidate (Bike experience e Mincio in bike). In queste settimane usciranno servizi sulle ciclabili valeggiane su «Touring Club» e «Bell’Italia». «Il prossimo obiettivo», afferma Morandini, «è promuovere l’integrazione con l’alto mantovano, individuando percorsi che colleghino Valeggio a Castellaro Lagusello, Cavriana e Volta Mantovana». Il sindaco Alessandro Gardoni conferma l’attenzione dell’amministrazione comunale. «L’intenzione è quella di valorizzare le tante piste ciclabili presenti sul territorio», dichiara Gardoni, «compatibilmente con le risorse disponibili. Anche a giugno sono stati eseguiti lavori su alcune strade bianche che fanno parte del circuito delle ciclabili, stiamo facendo manutenzione e puntiamo a farle conoscere». •

Alessandro Foroni

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