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«Una comunità che partecipa»

Don Wadih Heraiz è nato il 15 dicembre 1965 a Hdeth, in Libano, in una famiglia cristiana di rito greco bizantino. Trasferitosi a Roma nel 1986 nell’Istituto religioso degli Oblati di Maria Vergine, vi rimase fino al 1995 conseguendo il baccellierato in filosofia presso l’Angelicum, l’università dei domenicani e in Teologia alla Pontificia Università Lateranense. Poi è entrato nel Seminario Maggiore Romano e ha continuato gli studi di Diritto Canonico ottenendo la licenza; attualmente, da fuori corso, sta conseguendo il dottorato. Nel 1998 è stato ordinato sacerdote della Diocesi di Roma da papa Giovanni Paolo II e siccome è di rito bizantino ha la facoltà di celebrare sia nel rito latino che in quello bizantino; significa che è «birituale». Nella diocesi di Roma ha prestato il mio ministero sacerdotale in diverse parrocchie. Nel 2006 si è trasferito nella diocesi di Verona dove è stato incardinato. Ha fatto il collaboratore parrocchiale a Castel d’Azzano prima e poi ha guidato la comunità di Pellegrina, di San Tommaso e di Santa Maria in Organo. Dal 2018 regge la parrocchia santuario della Madonna della Salute. A suo dire la comunità della Parrocchia della Madonna della Salute vive sicuramente nella società attuale e porta con sé tutto ciò che comporta questa realtà; tuttavia persiste ancora un retaggio della cultura contadina con tutte le sue caratteristiche. Afferma di aver trovato «una comunità cristiana molto partecipe della vita parrocchiale e devota alla Madonna, anche per il fatto che la chiesa è anche Santuario Mariano e meta di tanti pellegrini che vengono da altre comunità». «La catechesi», continua il parroco, «è parte fondamentale della comunità. Per i bambini e i ragazzi si svolge il catechismo in preparazione alla iniziazione cristiana; c’è anche un gruppo di adolescenti seguito da giovani animatori. La catechesi degli adulti e per le famiglie si fa sopratutto nei tempi forti dell’Avvento e della Quaresima». Don Wadih ricorda che, durante l’estate «l’attività del Grest e dei campi scuola si tiene tutti insieme nella nostra Unità pastorale di Golosine e Santa Lucia». E conferma che il Circolo Noi rimane sicuramente un luogo di aggregazione per tutta la comunità e per gli iscritti devoti al Santuario». •

G.B.M.

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