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Un intreccio contro l’intolleranza

Amministratori e rappresentanti delle associazioni all’inaugurazione del monumento  FOTO PECORA
Amministratori e rappresentanti delle associazioni all’inaugurazione del monumento FOTO PECORA
Amministratori e rappresentanti delle associazioni all’inaugurazione del monumento  FOTO PECORA
Amministratori e rappresentanti delle associazioni all’inaugurazione del monumento FOTO PECORA

Il monumento sarà sempre lì a ricordare la tragicità di quello che è successo. E la presa di posizione di Villafranca contro ogni forma di intolleranza e razzismo. La statua in acciaio realizzata da Daniele Basso resterà in pianta stabile a piazzale Risorgimento, davanti alla stazione, perché mai si dimentichi quanto accaduto nel luglio del 2019 con l’aggressione, e la morte due mesi più tardi dopo essere stato dato alle fiamme, di Vasile Todirean. Discrimine Monumentum, opera alta quasi tre metri, riassume l’incontro con l’altro, la diffidenza iniziale e l’intreccio che ne nasce dopo aver compreso la bellezza di culture diverse, è stata inaugurata sabato pomeriggio grazie alla collaborazione fra Comune e l’associazione African Fashion Gate. Sotto il monumento una targa a ricordare il senzatetto 42enne: «L’amministrazione e la comunità villafranchese posero a condanna ogni forma di violenza, intolleranza e discriminazione», si legge. Anche la comunità rumena, sabato, era presente in memoria del connazionale e per bocca dell’ex consigliere comunale Catalin Mustatea ha espresso soddisfazione per il gesto di vicinanza. «Villafranca», ha detto l’altro giorno il sindaco Roberto Dall’Oca, «dopo quell’episodio era stata dipinta come una città razzista. Ma noi siamo sempre stati certi che quello non era il vestito da cucirci addosso. Questo», ha aggiunto, «è il segnale per dire che siamo contro ogni forma di intolleranza». Molto emozionata la presidentessa di African Fashion Gate, Marietou Dione, che più volte durante il suo intervento si è fermata sopraffatta dalle lacrime: «Ho vissuto sulla mia pelle il razzismo. Quella è una malattia della mente». Nicola Paparusso, anche lui di African Fashion Gate, ha aggiunto una sua riflessione: «È indispensabile un cambiamento che deve partire anche dalle scuole. Il Veneto è solidale e accogliente, questo bisogna dirlo». La serata è continuata poi con un dibattito al castello, mentre in centro LibrarVillafranca proseguiva con i suoi incontri, dove è stato consegnato il premio internazionale al giornalismo della moda a Barbara Capponi, del Tg1, e a Igiaba Scego, firma de La Repubblica, Il Manifesto e L’Unità. Schierati di fianco al monumento, scoperto per la prima volta dai figli di Monia Gabaldo, la dottoressa che si è spesa per far diventare Villafranca città blu, e quindi aperta al mondo dell’autismo, tutte le autorità civili e militari. Anche il sindaco dei ragazzi ha tenuto un breve discorso con la fascia tricolore al petto: «No alla discriminazione. È una cosa importante ripeterlo», ha detto il giovane primo cittadino Tobia Rigo. L’opera, sistemata nei pressi del parcheggio, è stata poi benedetta da don Daniele Cottini. La spiegazione della rappresentazione, infine, l’ha data l’autore stesso: «Esistono due paure. La prima è quella del diverso e si combatte con la cultura e la conoscenza. La seconda è quella del cambiamento. Qui», ha concluso Daniele Basso, «ho voluto rappresentare cosa si prova quando si incontrano culture diverse: prima c’è lo scontro, poi il dialogo e le linee, come nell’opera, convergono». •

Nicolò Vincenzi

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