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Troppi contagi, il sindaco sospende il mercato

Il mercato in centro a Villafranca
Il mercato in centro a Villafranca
Il mercato in centro a Villafranca
Il mercato in centro a Villafranca

Niente mercato in centro. Oggi non ci sarà nessuna bancarella a Villafranca: non succedeva dall’aprile scorso. E non centra solo la «zona rossa» di oggi che vieta, tra le altre cose, proprio i mercati, eccezion fatta per i banchi alimentari. La decisione arriva direttamente dal sindaco Roberto Dall’Oca, preoccupato per la situazione epidemiologica che si vive in città. Dunque, fra via Pace, corso Vittorio Emanuele II e corso Garibaldi, oggi, sarà un giorno come un altro. O forse un mercoledì completamente diverso da tutti i precedenti. «Non aveva senso», commenta Dall’Oca, «viste le limitazioni della zona rossa». «È servito, continua a spiegare il primo cittadino, «un incontro con gli ambulanti (ma solo quelli dei banchi di alimentari) per giungere all’accordo. Visto il momento delicato», sottolinea ancora il sindaco, «abbiamo deciso di non fare il mercato». È proprio la situazione che si sta vivendo a Villafranca, ma così come in tutto il Veneto e nell’intero Paese, a gridare alla prudenza. In città, infatti, ad oggi si contano 161 persone contagiate dal virus, di cui 18 ricoverati in ospedale. Eppure l’appuntamento con il mercato in centro al mercoledì, fino alla settimana scorsa, era fisso, ovviamente sempre con le limitazioni del caso e con gli ingressi controllati sia in entrata che in uscita, nonché nastri lungo i marciapiedi per non far entrare gli avventori se non dai varchi controllati. Controlli che però restano sempre difficili, vista l’ampiezza dall’area su cui si sviluppa il mercato cittadino. Ma è proprio questo a dare il senso della misura, calibrata sulla situazione epidemiologica in città. Il mercato a Villafranca era stato chiuso lo scorso 11 marzo, il primo mercoledì dopo il lockdown in tutta Italia. Era servito un mese e mezzo prima di rivedere qualche banco, esclusivamente alimentare. I primi passi verso la normalità, infatti, hanno una data precisa: 22 aprile. Da quel momento si era tornati a vedere gli ambulanti. Quel mercoledì, in corso Garibaldi - dalla piazza fino all’altezza del teatro Verdi - c’erano in tutto sette banchi: frutta, verdura, pesce, carne e formaggi. Niente di più. In quei giorni, poi, erano ricominciati anche i mercati nelle frazioni di Dossobuono e Quaderni. Quel 22 aprile, fra i clienti, si viveva un misto di paura, dopo settimane di chiusure, e i primi spiragli di un ritorno precovid. La data che invece aveva dato piena operatività al mercato, e quindi anche agli ambulanti che non vendono i cosiddetti beni di prima necessità, è il 27 maggio. Solo allora ad affollare il centro c’erano ben 190 banchi e Villafranca sembrava quasi tornata alla normalità. Per arrivare alle quasi duecento bancarelle, però, c’era stato un incremento graduale che andava di pari passo con le aperture che man mano il Governo concedeva. Nelle settimane prima del 27 maggio, infatti, gli ambulanti erano una trentina, ma pur sempre in aumento. Per l’Epifania, invece, si fa un passo indietro. La zona rossa, l’epidemia che va veloce, e la prudenza hanno avuto la meglio. •

Nicolò Vincenzi

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