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Tav, c’è la trattativa per deviare il percorso

L’industria Ancap vista dall’alto nella zona in cui è previsto il passaggio della Tav
L’industria Ancap vista dall’alto nella zona in cui è previsto il passaggio della Tav
L’industria Ancap vista dall’alto nella zona in cui è previsto il passaggio della Tav
L’industria Ancap vista dall’alto nella zona in cui è previsto il passaggio della Tav

Federica Valbusa Aperto un tavolo di confronto per risolvere il problema dell’Ancap, pesantemente penalizzata dall’attuale progetto della tav che prevede il passaggio dei binari proprio su una parte dei suoi capannoni. Ieri il sindaco Gianluigi Mazzi ha convocato in municipio a Sona un incontro fra l’azienda produttrice di porcellane di via Libia, il Cepav Due (Consorzio Eni per l’alta velocità, general contractor incaricato da Rete ferroviaria italiana della realizzazione della linea Brescia-Verona), l’assessore regionale Elisa De Berti, Marcello Fantini di Confindustria Verona e il vicesindaco di Sommacampagna Giandomenico Allegri. L’obiettivo era quello di favorire il confronto, nella prospettiva di giungere ad una soluzione concreta del problema. Due le ipotesi di cui si è parlato: la prima è quella già nota da tempo che, in base al percorso dell’alta velocità attualmente prospettato, prevede la demolizione dell’attuale sede di via Libia e il trasferimento di Ancap in altra area; la seconda è quella suggerita nei giorni scorsi dal senatore del Pd Vincenzo D'Arienzo e dal vicesindaco di Sommacampagna Allegri, che hanno proposto di utilizzare il sedime ferroviario esistente per creare una piccola deviazione su cui costruire i binari dell’alta velocità e su cui, eventualmente, spostare la linea storica. Con due delibere del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) era già stato deciso lo spostamento dell'Ancap in un'altra area idonea, che la proprietà aveva individuato accanto al centro commerciale La Grande Mela, e il Cepav Due aveva già provveduto alla stesura dei contratti con la ditta per la definizione dei progetti e degli acquisti necessari allo spostamento, nonché a svolgere le pratiche burocratiche con il Comune di Sona. Tuttavia l’ipotesi del trasferimento si è complicata a causa di importanti aspetti fiscali, che avrebbero un peso rilevante per l'azienda. Una soluzione alternativa, che dovrà ora essere oggetto di valutazioni, è stata quella proposta da D’Arienzo, capogruppo nella Commissione infrastrutture del Senato, e da Allegri: utilizzare lo stesso sedime ferroviario esistente consentirebbe di coniugare la necessità di realizzare la tav con l’esigenza di garantire la continuità aziendale, senza procedere a ulteriori espropri e senza più demolire l’attuale sede di via Libia. Durante l’incontro, si è parlato di entrambe queste possibilità. Ancora non si è giunti a definire la soluzione, ma è stato dato avvio al confronto. «Si è trattato di un incontro che ha riaperto un tavolo di trattativa», commenta il primo cittadino di Sona Mazzi. Il vicesindaco di Sommacampagna Allegri aggiunge: «Abbiamo lavorato come amministrazioni affinché ci fosse la possibilità di riallacciare i rapporti fra Ancap e Cepav e studiare le ipotesi che possano garantire al meglio il rilancio della competitività dell’azienda». Ora occorrerà capire come si evolverà la questione alla luce delle valutazioni che verranno fatte. Poi, si arriverà alla decisione sul percorso definitivo della Tav. •

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