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Superiori, inizia il valzer delle classi

L’edificio della sede di Villafranca dell’istituto Ettore Bolisani
L’edificio della sede di Villafranca dell’istituto Ettore Bolisani
L’edificio della sede di Villafranca dell’istituto Ettore Bolisani
L’edificio della sede di Villafranca dell’istituto Ettore Bolisani

Il valzer delle classi a Villafranca è appena iniziato. E il ballo coinvolgerà tanti ragazzi delle superiori. Se da un lato gli studenti della primaria e della secondaria sono tutti sistemati in spazi nuovi recuperati da laboratori, mense e atri per garantire il distanziamento sociale, dall’altro boccheggiano ancora alcuni istituti della città. Per il liceo Medi e il Bolisani la partita, quando mancano appena tre giorni alla prima campanella, è ancora aperta. Al Bolisani le lezioni in presenza, e quindi in classe con i professori, sarà garantito agli alunni di prima e seconda. Così come per i ragazzi di quinta che a giugno dell’anno prossimo dovranno affrontare la maturità. Diverso il discorso per gran parte delle classi terze e quarte che, al contrario, dovranno turnarsi fra lezioni a scuola e quelle a distanza online. «Abbiamo un numero di classi uguali al numero di aule», spiega il dirigente dell’istituto di via Marsala Luigi Santillo. Significa che nessuno spazio nuovo è stato recuperato, com’è accaduto in gran parte delle altre scuole del Villafranchese, per creare nuove aule. Nemmeno i laboratori, fondamentali al Bolisani, possono diventare nuove spaziose classi: tutti devono restare operativi e accessibili durante l’intero anno scolastico. «L’unica cosa che abbiamo potuto fare nei laboratori», aggiunge Santillo, «è mettere i divisori tra una postazione e l’altra, ma ci servono tutti funzionanti per le lezioni». I ragazzi delle terze e delle quarte, quindi, dovranno alternarsi fra chi la mattina si sveglierà per raggiungere la scuola e chi invece dovrà semplicemente accendere il computer. La soluzione più plausibile è che le classi in questione vengano divise in tre gruppi e, settimanalmente, uno di questi assista alle lezioni online permettendo a chi invece siederà sui banchi il distanziamento sociale minimo richiesto. Non ci sono alternative, spiega il dirigente che definisce la situazione classi del villafranchese complicata. Il Bolisani, però, che da tempo ospita anche quattro classi del Medi, ha una sede staccata, sempre a Villafranca, in via Ospedale allo Stefani Bentegodi. Ed è da qui che inizia il giro delle classi che durerà almeno fino alla fine dell’anno. La Provincia, infatti, ha individuato per l’istituto di via Marsala degli ulteriori spazi nell’ospedale dismesso, oggi poliambulatorio, di Valeggio. Ma i tempi sono lunghi e di sicuro le stanze non saranno pronte per ospitare professori e ragazzi già per l’inizio dell’anno scolastico di lunedì. In attesa che siano predisposte, quindi, resteranno ancora allo Stefani. Una volta completati i lavori saranno proprio queste a trasferirsi a Valeggio e il vuoto lasciato allo Stefani verrà occupato dal Medi che nel frattempo dovrà organizzarsi, come era stato spiegato qualche settimana fa, in prefabbricati da sistemare sul campo da calcetto sul retro dell’edificio. Container che ad oggi non sono ancora stati allestiti e che richiederanno ancora un po’ di attesa. «Siamo una realtà in espansione e quindi abbiamo la necessità di nuovi spazi», dice Santillo, toccando il tema del trasferimento temporaneo di alcuni dei suoi ragazzi a Valeggio. Il problema spazi in città tocca, nel gioco degli incastri, ovviamente anche il Medi che è stato «sfrattato» dal secondo piano delle Cavalchini-Moro in via Marconi. La soluzione alle medie, trovata in extremis l’estate scorsa, non è più percorribile creando a cascata un domino ancora difficile da chiudere. Per la sede del Bolisani a Isola della Scala, invece, la situazione è decisamente più tranquilla. L’unico problema riguarda le uniche tre classi che superano i 25 alunni. Ma queste, a differenza di Villafranca, non dovranno alternarsi con la didattica a distanza. Per loro si prospetta una soluzione più semplice: verranno suddivise in due gruppi e uno avrà il professore in aula mentre l’altro sarà in collegamento, ma in un’altra stanza della scuola. «A Isola», conclude il dirigente, «abbiamo meno problemi perché i numeri sono più contenuti e gli spazi sono di più». Spazi che verranno messi a disposizione anche per alcune classi dello Stefani. Per i ragazzi isolani, infine, gli ingressi saranno scaglionati in due turni d’ingresso sfasati di circa dieci minuti l’uno dall’altro. Così come le ricreazioni che saranno frazionate in due momenti diversi durante la mattinata per evitare assembramenti. Sono stati invece sistemate tutte le altre situazioni gestite direttamente dal Comune di Villafranca per le scuole primarie e secondarie del capoluogo e delle frazioni. •

Nicolò Vincenzi

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