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Sportello lavoro, numeri in calo

Il Comune di Valeggio ha promosso il servizio dello sportello del lavoro
Il Comune di Valeggio ha promosso il servizio dello sportello del lavoro
Il Comune di Valeggio ha promosso il servizio dello sportello del lavoro
Il Comune di Valeggio ha promosso il servizio dello sportello del lavoro

Nonostante il lockdown, lo Sportello lavoro di Valeggio non si è mai fermato. Il servizio, attivato dal Comune per 10 ore settimanali (sei di ricevimento, quattro di back office), gestito in convenzione con «Lavoro & società» e la coop Energie sociali, ha continuato ad operare da gennaio a luglio, attuando 28 aperture, dieci delle quali online da remoto. Con la ripresa lavorativa delle settimane post Ferragosto il suo ruolo diventerà ancora più importante. «Lo sportello» afferma il vicesindaco con delega al lavoro, Marco Dal Forno, «è un centro operativo che si occupa di lavoratori e aziende, curando ricerca, formazione ed inserimento a 360 gradi. L’arrivo dell’autunno ci preoccupa, per le tante incognite che aleggiano sul trend dell’economia, con conseguenze per la richiesta di manodopera. Ci stiamo preparando con tutti i mezzi per sostenere lavoratori e aziende. Abbiamo creato una nuova pagina Facebook e Instagram per favorire la comunicazione; sono programmati incontri con le imprese e gli operatori del mercato del lavoro». I NUMERI. Ma intanto ci sono i numeri dei primi sette mesi dell’anno. Nel periodo i colloqui sono stati 178, contro i 255 dell’anno scorso, a testimonianza di quanto l’incertezza generata dalla pandemia abbia bloccato anche i progetti delle imprese, incapaci di prevedere l’evoluzione del virus, del volume delle commesse e di stimare il fabbisogno di addetti. I candidati incontrati sono stati 109, 46 uomini e 63 donne; 10 appartengono a categorie protette. Le aziende contattate sia per l’attività di incontro domanda e offerta che per lo sviluppo di tirocini e corsi di formazione sono state ottantaquattro, comprese alcune famiglie che si sono rivolte allo sportello alla ricerca di badanti o baby-sitter. Le assunzioni per ora sono 53 (24 maschi e 29 femmine). «Ma il dato», precisano gli operatori, «potrebbe essere in difetto perché talvolta le persone non ci comunicano l’ingresso in azienda. Noi siamo in grado di verificare se la persona è stata contrattualizzata solo se prima si era iscritta al Centro per l’impiego». TITOLO DI STUDIO. Gli italiani che si rivolgono al servizio rimangono la maggioranza (61%), anche se in leggero calo rispetto al 2019, quando rappresentavano il 63%. Tra i candidati, si assottiglia il numero di chi si rivolge allo Sportello con il solo diploma di scuola media (dal 44,4% del 2019, al 35,8%) mentre salgono i diplomati con maturità (dal 27,8% al 35,8%) e i qualificati triennali (dal 7,3% all’8%). Costante, invece, il numero dei laureati. «Il dato evidenzia come la crisi economica abbia spinto molti giovani, che in passato trovavano facilmente un lavoro stagionale nella ristorazione e nel turismo, a cercare un aiuto per ricollocarsi. D’altra parte, sempre a causa della crisi Covid 19, molti lavoratori over 30 anni, con consolidate competenze, hanno cercato attraverso l’aiuto dello sportello, spesso attivato in modalità digitale, un nuovo lavoro perché le imprese non danno prospettive di ricollocamento dopo la cassa integrazione (prorogata solo in alcuni casi fino a fine anno, ndr)», spiega Andrea Danzi, operatore del servizio. Infatti, il 29,4% dei candidati ha un’età compresa tra i 41 e i 50 anni; il 25,7% tra i 51 ed i 60 anni. «A preoccupare per il futuro sono le forme di contratto attivate. Dei 53 collocati, il 35% ha trovato un impiego a termine della durata inferiore ai tre mesi», conclude. •

Valeria Zanetti

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