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Si cambia al centro disabili con i soldi della fondazione

Un corridoio del centro per disabili Il Girasole FOTO PECORA
Un corridoio del centro per disabili Il Girasole FOTO PECORA
Un corridoio del centro per disabili Il Girasole FOTO PECORA
Un corridoio del centro per disabili Il Girasole FOTO PECORA

Nuovo corso, l’ennesimo, per il centro per disabili gravi Il Girasole in via Malpighi a Villafranca, struttura unica nel suo genere, costruita con denaro pubblico dai Comuni del comprensorio in accordo con l’Ulss e mai utilizzata secondo le finalità prescritte. La palazzina doveva essere un centro diurno con servizio residenziale. Ma quest’ultimo, pur essendo stata costruita un’ala apposita, non è mai stato attivato. Sono seguiti 11 anni di lotte dei genitori che sono invecchiati (qualcuno non c’è più) in attesa di avere per i loro figli una struttura che si prenda cura di loro 24 ore su 24 quando resteranno soli. Acquisita dalla Fondazione Barbieri l’anno scorso la struttura ora ha un nuovo futuro davanti illustrato ieri dal presidente dell’ente Alberto Fenzi con il vertice della Provincia Antonio Pastorello, entrambi a fine mandato: un progetto riguarda la sistemazione della struttura oggi usata come centro diurno per 17 ospiti (ne aveva 23) condotto dalle cooperative Filocontinuo di Villafranca, Piosi di Sommacampagna, ex San Marco di Peschiera e Solidarietà di Vigasio; un altro progetto prevede la costruzione di una nuova ala che fungerà da residenziale per 20 persone, anziché 10 come programmato anni fa dall’Ulss. Inaugurato nel 2007, il centro è stato costruito con 1,2 milioni di euro di Regione e, in quota pro capite, dei Comuni di Villafranca, Valeggio, Nogarole Rocca, Mozzecane, Povegliano, Vigasio, Trevenzuolo, Erbè e Isola della Scala. Centinaia di migliaia di euro sono serviti in seguito per tamponare i problemi dovuti a una cattiva costruzione: umidità e tinteggiature che si staccavano. La Barbieri, con opere per 89mila euro entro fine anno amplierà alcune finestre, ristrutturerà le crepe nei muri, sostituirà gli infissi, ritinteggerà pareti interne ed esterne e chiuderà con vetrate il tunnel d’ingresso mantenendolo accessibile ai pulmini che portano gli ospiti. Per la costruzione del residenziale, con stanze singole e doppie, serviranno, invece, 2,6 milioni di euro e due anni: si conta di terminare l’opera nell’estate 2020. Il progetto è stato illustrato ieri a Villafranca dal presidente Fenzi, dall’architetto Andrea Sasso e dall’ingegnere Luca Avesani, con l’assessore al sociale Nicola Terilli di Villafranca e i vicesindaci di Valeggio e Nogarole Rocca Marco Dal Forno e Luca Trentini, Luisa Andreetta dei servizi sociali dell’Ulss e il consigliere provinciale Giorgio Malaspina. C’erano anche i genitori dei disabili che di promesse ne hanno sentite parecchie: «Aspettiamo con grande attesa sperando di non fare la fine di chi non c’è più o di chi ha dovuto spostare lontano il proprio figlio». Un ospite di Sommacampagna, infatti, necessitando del residenziale è finito in una struttura a Badia Calavena. Le perplessità sono giustificate. La comunità alloggio costruita qui non è mai stata usata ed è inservibile e a ottobre la Provincia dovrà rinnovare il presidente che nomina a sua volta il Cda della Barbieri. E poi c’è il tema del denaro. Ma Fenzi assicura: «L’attuale residenziale non è mai stato accreditato perché costruito con troppi difetti: infiltrazioni, bagni non a norma per i disabili, finestre troppo alte. Il nostro è un ente serio, promettiamo qui un centro di eccellenza come tutti quelli che dirigiamo. Seguirò l’iter fino al passaggio di consegne». Quanto ai fondi la Barbieri avrebbe quattro milioni di euro, ma si appella a enti pubblici, fondazioni e imprenditori. Ha anche pubblicato due preziosi volumi sulla biografia di Cangrande e i suoi statuti: «Li possono chiedere, con un’offerta, enti pubblici e imprese per utilizzarli come regali istituzionali. Sostenendo così la Barbieri, nata tra l’altro da un lascito destinato a persone spastiche della signorina Barbieri di Nogarole Rocca. Quindi un intervento concreto ricade per la prima volta sul territorio da cui sono arrivati i fondi». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Maria Vittoria Adami

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