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Segretario contro sindaca C’è la guerra in casa Lega

Sara Moretto  con Matteo Salvini
Sara Moretto con Matteo Salvini
Sara Moretto  con Matteo Salvini
Sara Moretto con Matteo Salvini

Fra i leghisti storici di Buttapietra e la neoleghista Sara Moretto, che è passata di recente mentre è sindaca del paese sotto le insegne di Alberto da Giussano, è guerra senza quartiere. Una guerra che i primi hanno apertamente dichiarato alla seconda, la quale non è certo tipo da intimidirsi. Guerra dunque che pare destinata a subire una vera e propria escalation nelle prossime settimane. I leghisti, sia vecchi che nuovi, si muovono infatti in previsione delle elezioni amministrative che sono previste in autunno. Da quel sabato 5 giugno nel quale il segretario nazionale del Carroccio Matteo Salvini ha accolto nel partito la sindaca Sara Moretto, a Buttapietra continuano ad esserci movimenti che sono ripercussione di quel passaggio. Da subito il segretario locale leghista ed ex sindaco Renzo Giacopuzzi ha levato grida di rabbia per l’accaduto. Giacopuzzi non ha infatti accolto di buon grado la notizia del passaggio al suo stesso partito di quella che ha sempre giudicato un’avversaria. Dall’opposizione si sono persino levate richieste di dimissioni rivolte alla prima cittadina, giustificate da Gabriele Filippi di Alternativa democratica con la necessità di arrivare a un chiarimento del quadro politico. Sara Moretto, la quale ha spiegato sin dal primo momento di aver dato corso a una scelta puramente personale, che non cambiava la natura civica della forza di maggioranza, ha tirato dritto. Lo ha fatto anche quando uno dei suoi consiglieri, Simone Aleardi, che non ha gradito il nuovo schieramento della prima cittadina, ha deciso di dimettersi. Nei giorni scorsi si è proceduto con la sua surroga ed è entrato Luca Formigari, il primo dei non eletti in Consiglio. Adesso Giacopuzzi la mette giù ancora più dura. «In questi giorni ho restituito 15 delle 17 tessere di soci sostenitori che avevamo fatto, perché queste persone hanno deciso di ritirare il proprio appoggio alla Lega in seguito all’adesione di Moretto», spiega. E poi annuncia che né lui né gli altri componenti della sezione locale del partito intendono svolgere d’ora in avanti attività politiche di piazza. «Non faremo più i gazebo, a partire da quello per il sostegno al referendum sulla riforma della giustizia, perché questo vorrebbe dire svolgere delle azioni a favore della sindaca», rimarca Giacopuzzi. «Se vuole, queste iniziative le promuova lei», aggiunge il segretario. «In tutti questi anni non si è mai fatta viva proponendo di dare una mano, anzi, non ha mai risparmiato critiche alla Lega, adesso, se intende farlo, si impegni in prima persona», continua. Oltre a protestare, il consigliere di opposizione parla anche delle prospettive politico-amministrative. «Dalla segreteria provinciale del partito ci è stato chiesto di collaborare con Sara Moretto, ma è chiaro che questo non è possibile», taglia corto Giacopuzzi, che rivendica comunque il ruolo di segretario locale del Carroccio e in tale veste si è già messo al lavoro per creare un’alternativa all’attuale maggioranza. «L’idea è quella di realizzare una formazione che accolga tutti coloro che non si riconoscono nell’amministrazione attuale e intendono cooperare nella realizzazione di una nuova proposta», spiega Giacopuzzi. Egli si esprime quindi a favore di quella ipotesi di forza trasversale di cui si parla da tempo e sembra dare per scontato che lui il simbolo della Lega non potrà utilizzarlo. Simbolo che, d’altro canto, potrebbe non essere nemmeno a appannaggio di Sara Moretto. La sindaca, pur cercata direttamente e indirettamente, non è risultata in questi giorni reperibile. D’altro canto, ad ora non è arrivata nessuna presa di posizione nemmeno da parte dei vertici provinciali leghisti. Quei vertici che, per bocca del commissario provinciale Nicolò Zavarise, poco più di un mese fa avevano affermato che con l’adesione di Sara Moretto la Lega si era radicata in un altro comune strategico, «a conferma della sua capacità di inclusione» e del suo essere «punto di riferimento e ascolto del territorio».•.

Luca Fiorin

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