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Scuola, fame di spazi Aule in mansarda

Riportare a scuola tutti gli alunni, a partire dalla scuola dell’obbligo, usando ogni spazio disponibile. Questa è la l’ultima sfida che si trova ad affrontare la dirigente scolastica Silvana Zamboni, classe 1956, che andrà in pensione a fine agosto, dopo quarant’anni di attività, vissuti all’inizio come docente di scuola primaria. Una sfida complicata per la quantità degli allievi (quasi 1.500 dai 3 ai 14 anni), le classi numerose (25-27 allievi) e la necessità di rispettare le nuove regole legate al distanziamento sociale e quindi di usufruire di spazi prima destinati ad attività laboratoriali o di altra natura, senza poterle suddividere per mancanza di nuovi docenti. Così, per trovare soluzioni percorribili la dirigente si è seduta a un tavolo con l’amministrazione comunale e i rappresentanti del Consiglio dell’Istituto comprensivo «Graziella Murari», individuando alcune soluzioni ponte. Tra le indicazioni emerse per la scuola primaria c’è quella di ricavare delle aule nella zona mansardata della «Carlo Collodi», dotata di finestre e velux. Per quanto riguarda la scuola secondaria inferiore «Jacopo Foroni» la dirigente scolastica ha chiesto di poter utilizzare le stanze del seminterrato e quelle della mensa. Tutti questi locali sono luminosi e dotati di entrate e uscite differenziate. «Si tratta di aule che venivano finora utilizzate a rotazione», dichiara Silvana Zamboni, «e, anche se sono molto fruibili, è diverso far rimanere lì gli alunni per tutte le lezioni. Per questo sarà necessario ottenere una deroga dall’Ulss 9 che ci dia momentaneamente la possibilità di utilizzarle». Così il Comune, dopo i sopralluoghi dei giorni scorsi fatti dal sindaco Alessandro Gardoni e dall'assessore all’Istruzione, Bruna Bigagnoli, insieme ai tecnici degli uffici preposti, ha chiesto ufficialmente alle autorità sanitarie di poter utilizzare temporaneamente gli spazi individuati. Tanti rimangono i problemi ancora sul tappeto. «Oltre ai turni per la mensa ci sarà», rileva la dirigente scolastica, «l’ammassarsi di genitori e ragazzi all’uscita dalla scuola secondaria visto che abbiamo 28 classi (6 della primaria) con 600 alunni, mentre alla Collodi le classi sono 24. Servirà la collaborazione di tutti perché nulla sarà come prima e dovremo adattarci, per evitare assembramenti e per gestire, nell’interesse della comunità, anche altre fasi, come le entrate scaglionate, senza moltiplicare i giri dei pulmini che portano i ragazzi a scuola. Dovrò anche chiedere del personale Ata in più perché avremo altri due piani da monitorare. Manterremo i laboratori di informatica e di musica, mentre sarà più difficile per quelli artistici». Rimane ancora in divenire invece la partita per la scuola d’infanzia pubblica (otto classi nel capoluogo, due a Ca’ Prato e due a Salionze), per cui mancano ancora precise linee guida. «In questa fase la nostra attenzione prioritaria è andata alla scuola dell’obbligo», rimarca Silvana Zamboni, «ma anche la scuola d’infanzia la merita. In quella del capoluogo ogni aula ha una propria uscita e così non ci saranno assembramenti, ma ci sono tanti bambini e le insegnanti dovranno dotarsi di dispositivi di protezione, mascherine e visiere». Il pensiero della dirigente scolastica torna per un attimo ai mesi passati e poi va a chi le subentrerà: «Sono stati quattro mesi che hanno lasciato un segno indelebile. Bisognerà trasformare la didattica perché ora i ragazzi sono ancora più protagonisti. Toccherà a chi arriverà decidere cosa fare»». Un aspetto quello dell’incertezza su chi subentrerà che un po’ preoccupa i genitori, come spiega Federico Brunelli, presidente del consiglio d’istituto. «Speriamo di avere presto l’incarico per il prossimo dirigente scolastico», rileva Brunelli, «e che magari possa affiancare l’attuale. Resta da capire come verranno gestiti il tempo pieno e le entrate scaglionate. Ci hanno ventilato l’idea che potrebbe rimanere la didattica a distanza per chi non fa il tempo pieno e ha il rientro, ma è da definire, come per i giri degli scuolabus». Intanto il Comune incamera un contributo che rappresenta l’85 per cento della spesa (fino a 70 mila euro) per interventi nelle scuole. «Ci sono stati richiesti», sottolinea il sindaco, Alessandro Gardoni, «degli interventi per le scuole primaria e secondaria. Su quest’ultima verranno fatti dei lavori anche sui servizi igienici, incrementandoli». •

Alessandro Foroni

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