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Sauro: «È il risultato del movimento dell’Africa verso nord, di un thrust»

La scossa con epicentro Vigasio è conseguenza del movimento verso Nord dell’Africa. Ugo Sauro, professore emerito di geografia fisica e geomorfologia all’università di Padova, non ha dubbi. «Da tempo è in atto un movimento da Sud verso Nord del continente africano», spiega. «Questi spostamenti delle faglie formano quelli che tecnicamente si chiamano thrust, delle specie di cunei che, nel loro muoversi, possono essere causa di scosse telluriche». Queste dinamiche hanno due conseguenze per quanto riguarda la provincia veronese. «La spinta verso Nord, oltre a poter avere di per sé delle conseguenze, viene in parte deviata lungo la direttrice da Ovest ad Est, perché va a cozzare contro il gruppo montuoso dell’Adamello e della Presanella, che è solidissimo». Per quanto riguarda il movimento tellurico di sabato mattina, la causa va identificata nel movimento da Sud a Nord delle faglie. «Si tratta di una scossa leggera, anche se non leggerissima, il cui epicentro è stato calcolato a una profondità di 10,3 chilometri, che è inferiore rispetto a eventi sismici che avvengono più a sud», precisa Sauro. Il professore conferma la validità di quanto ha affermato commentando l’accaduto Eddi Tosi, sindaco di Vigasio e geometra. «Questa zona ha un livello di rischio basso, perché la morfologia del terreno è di tipo plastico, non è rocciosa e quindi riesce ad attutire eventuali onde sismiche», spiega Tosi. Negli ultimi decenni Vigasio non è mai è stato al centro di terremoti. «Non ho mai sentito che prima d’ora una scossa tellurica fosse partita da qui, anche se qui sono stati sentiti in maniera significativa alcuni eventi sismici che hanno avuto da altre parti effetti devastanti, come il terremoto del Friuli del 1976 o quello in Emilia del 2012».

LU.FI.

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