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VIGASIO

Rivolta dei residenti contro i campi di cannabis per uso terapeutico

Il gruppo Facebook del paese segnala la coltivazione tra le vie Alberto Da Giussano e Forette ma è tutto in regola, dice il sindaco
Il cancello di ingresso alla coltivazione di cannabis
Il cancello di ingresso alla coltivazione di cannabis
Il cancello di ingresso alla coltivazione di cannabis
Il cancello di ingresso alla coltivazione di cannabis

Le coltivazioni di cannabis, anzi di canapa, stanno animando l’estate dei cittadini di Vigasio. Da qualche giorno, infatti, sui gruppi Facebook e nei locali frequentati dai vigasiani, stanno imperando le discussioni in merito alla presenza in paese di un campo dedicato a questa coltura.

 


Si tratta di una superficie a destinazione agricola che si trova nei pressi del capoluogo, lungo la strada che porta a Forette, il cui attuale utilizzo è diventato la fonte di un lungo dibattito. Anche se, secondo quanto afferma chi a Vigasio ha il compito di guidare l’amministrazione comunale e, soprattutto, è responsabile della salute pubblica, ovvero il sindaco, non ci sarebbe spazio per supposizioni e contrapposizioni, visto che in quella coltura non si ravviserebbe nulla di irregolare.

 

A scatenare le attenzioni generali è stato, per primo, un post pubblicato da un residente che afferma di vivere vicino a quelli che egli definisce come «campi di marijuana».

 

«In Italia, per aprire un’attività o creare un evento si deve sottostare ad una serie di percorsi burocratici che portano a dover chiedere permessi, compilare dichiarazioni, interfacciarsi con uffici ed enti; considerato tutto questo, mi chiedo come sia possibile che venga permesso di piantare marijuana a ridosso delle abitazioni e se qualcuno ha valutato gli effetti di questa situazione», scrive il cittadino. Costui, per altro, lamenta odori provenienti dalla coltura tali da far sì che la sua famiglia sia costretta, da un mese a questa parte, a tenere le finestre della casa sigillate e riferisce di mal di testa e gole arrossate dei suoi familiari. Queste affermazioni hanno, inevitabilmente, provocato un vero e proprio florilegio di commenti, che dalla piattaforma social hanno finito per invadere anche le strade e le piazze del paese, a dire il vero in questi giorni poco frequentate.

Così c’è chi conferma che le piante di canapa siano causa di «olezzi» ben poco gradevoli e sostiene anche che a star vicino alla piantagione viene l’emicrania e altre che, invece, spiegano che quei vegetali non sono inquinanti e, per giunta, crescono senza causare grandi consumi d’acqua.
Inevitabilmente, poi, si sprecano le battute. E se c’è chi ritiene che i mal di gola siano dovuti ad abusi di condizionatori, non mancano coloro che arrivano ad ipotizzare che ci sia chi frequenti, notte tempo, quei campi confidando in effetti sicuramente non medici delle piantine che vi vengono coltivate.

Sulla scorta di cotanto interesse sono partite anche verifiche ufficiali. Le quali, però, hanno dato esiti ben poco stupefacenti.

 

«Quella è una coltivazione di cannabis che sarà destinata ad un uso terapeutico e che è stata autorizzata dalla Prefettura», spiega infatti il sindaco Eddi Tosi. «Questo tipo di colture non sono soggette al controllo del Comune», precisa il primo cittadino che sottolinea che si tratta di un’attività perfettamente legale. «C’è una normativa che consente, regolandola, l’attività agricola volta alla crescita di queste piante, che vengono poi utilizzate per una serie di cure», rimarca il primo cittadino.  «Quanto agli odori, io credo che la loro percezione sia una questione soggettiva», aggiunge, «io, ad esempio, passo di lì tutti i giorni e non ho mai sentito nulla di strano; comunque, a quanto mi hanno spiegato, già entro la fine di questo mese ci sarà la raccolta». E forse allora tutto finirà.

Luca Fiorin

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