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Ritorno nelle classi Il ministero manda 2.850 mascherine

I bambini delle elementari manifestano la gioia per il ritorno a scuola appendendo disegni alla cancellataUn abbraccio tra compagne davanti al liceo Medi di Villafranca
I bambini delle elementari manifestano la gioia per il ritorno a scuola appendendo disegni alla cancellataUn abbraccio tra compagne davanti al liceo Medi di Villafranca
I bambini delle elementari manifestano la gioia per il ritorno a scuola appendendo disegni alla cancellataUn abbraccio tra compagne davanti al liceo Medi di Villafranca
I bambini delle elementari manifestano la gioia per il ritorno a scuola appendendo disegni alla cancellataUn abbraccio tra compagne davanti al liceo Medi di Villafranca

Sono 2.850 le mascherine fatte arrivare dal ministero alle scuole Cavalchini-Moro di Villafranca. Millecinquecento per i bambini e le altre per gli adulti. Il primo giorno è trascorso tra maestre vestite da fate, cartelloni appiccicati alle cancellate e mascherine di ogni colore e dimensione. A Villafranca sono 7.500 gli studenti (dai bambini della primaria a quelli delle superiori) tornati dopo quasi sette mesi sui banchi. Al liceo Medi i ragazzi hanno iniziato ad affollare via Magenta già dalle 7,20. Si sono ritrovati tutti lì davanti come non capitava da tempo. Mascherina davanti alla bocca e zaino in spalla pronti per iniziare forse l’anno più complicato e particolare della loro carriera da studenti. Le insegne, varcato il cancello d’ingresso, sembrano cartelli stradali: ad ogni classe è associato un numero e una freccia indica l’ingresso da utilizzare. Prima, però, serve igienizzarsi le mani. Dove un tempo c’era la biblioteca ora c’è una seconda del classico e su ogni banco alcune mascherine sigillate danno il benvenuto. La professoressa, uno ad uno, indica ai suoi ragazzi dove prendere posto. Si vive un frullato di emozioni: la voglia di tornare a godersi la normalità, che però è ancora lontana, e la classica ansia del primo giorno di scuola. Arrivano gli autobus e i capannelli di ragazzi si formano tra il marciapiede e lo spiazzo davanti alla cancellata rossa. «C’è un po’ di ansia», dice Elisa che frequenterà la quinta al linguistico, «anche perché quest’anno abbiamo la maturità». Filippo, pure lui al linguistico ma in quarta, poco distante insieme agli amici spiega: «Fa strano rivedersi tutti qui con le mascherine, c’è un po’ di rischio perché in classe saremo in ventidue nello stesso spazio. Ma è bello tornare». Lo stesso aggiunge Edoardo, terza scientifico: «Un primo giorno di scuola così, dopo mesi lontani, è più stressante degli altri. Non sono preoccupato, se vengono rispettate tutte le norme non c’è rischio». Ieri, però, non è stato il primo giorno per tutti: negli istituti villafranchesi, infatti, gli spazi non sono ancora abbastanza per garantire il distanziamento necessario degli studenti e quindi per alcuni di loro è stato un primo giorno da casa, online. Tra i ragazzi più grandi, ogni tanto, spuntano anche dei grembiuli blu. Sono i bambini che stanno raggiungendo le Dante Alighieri poco più in là. Ad accoglierli, qui, c’è un grande cartellone. Fiori, coccinelle e, ovviamente, l’arcobaleno disegnati danno il ben arrivato ai piccoli studenti. «Cari bambini di classe prima, un abbraccio grande a tutti. Forza e coraggio, il covid ci ha tenuti lontani ma non ci ha battuti! Con tanta buona volontà, impegno e collaborando insieme faremo in modo che vada tutto bene», recita il cartellone. In centro, su corso Vittorio Emanuele II, davanti al cancello delle Bellotti i genitori dei bambini di prima accompagnano i figli senza varcare il cancello. Tutti fuori a salutare con il braccio alto i piccoli presi in consegna dalle maestre vestite per una mattina da fate: un po’ per alleggerire l’ansia del distaccamento e un po’ per colmare la mancanza dei sorrisi rassicuranti delle insegnanti intrappolati dietro le mascherine. «Questa mattina ho constatato di persona quanto programmato e messo in atto. Eccetto qualche assembramento all’esterno delle scuole», ha commentato ieri pomeriggio il sindaco Roberto Dall’Oca, «il resto si è svolto come da indicazioni. È stato un impegno gravoso che ha coinvolto tutti ma oggi i nostri ragazzi sono tornati a vivere la socialità». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nicolò Vincenzi

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