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Regole troppo rigide, addio ai grest

Bambini giocano in un’edizione passata del grest a Dossobuono
Bambini giocano in un’edizione passata del grest a Dossobuono
Bambini giocano in un’edizione passata del grest a Dossobuono
Bambini giocano in un’edizione passata del grest a Dossobuono

Troppo difficile. I grest parrocchiali si arrendono al Covid19. Le regole sono rigide e in continuo cambiamento e così non ci sarà l'estate tra schiamazzi allegri e giochi all'ombra del campanile quest'anno. Il primo annuncio arriva dal Duomo di Villafranca che voleva inoltrare i ragazzi nell'atmosfera di Harry Potter. Ma una locandina in stile Hogwarts avvisa: «La nostra magica avventura partirà con un anno di ritardo. Ci vediamo nel 2021». Gli organizzatori spiegano, infatti, che non potrebbero svolgere l'attività garantendo adeguata sicurezza per i ragazzi e per gli animatori, come richiesto dalle norme. «Abbiamo sperato fino all'ultimo di potervi rivedere e anche aiutare, ma non sarà possibile, almeno per questa estate», si accodano con un annuncio gli animatori di Quaderni. I grest sono tenuti dagli adolescenti che operano per volontariato organizzando giochi per decine di bambini. Ma i centri estivi ora devono avere un adulto che si occupa di gruppetti piccoli: per i bambini sotto i 6 anni il rapporto è di un adulto ogni cinque bimbi, per quelli fino a 12 anni è di uno a sette. L'unico grest parrocchiale sarà quello di Dossobuono che da anni si appoggia alla cooperativa Tangram. Le norme complesse hanno fatto desistere anche il Comune per il quale la spesa lieviterebbe dai 15mila euro impiegati l'anno scorso per i centri aperti a centomila euro. Appoggiandosi a una cooperativa, infatti, il costo per animatore è di 21 euro l'ora. Ma l'ente ha deciso di non venir meno al suo ruolo istituzionale e da settimane sta coordinando e sostenendo le realtà che avvieranno i cer offrendo loro spazi gratis, garantendo le operazioni iniziali di pulizia e sanificazione e cercando di potenziare le iscrizioni. Ha anche organizzato un corso di formazione sulle nuove norme e raccolto le esigenze di oltre 400 genitori lavoratori con un sondaggio. Il sostegno del Comune, in particolare, sarà focalizzato sulla Sport inside e sulla polisportiva di Quaderni (quest'ultima scioglierà le riserve lunedì) per aprire tre centri estivi: uno a Villafranca, uno ad Alpo e uno a Quaderni per circa 200 ragazzi e rette tra i 90 e i 120 euro. Sport inside sarà alla palestra dell'Anti Bolisani, dove fino al 2019 aveva organizzato i grest la polisportiva San Giorgio, e ad Alpo. I tre cer inizieranno il 15 giugno fino ad agosto. Si darà precedenza ai bambini residenti e che hanno entrambi i genitori lavoratori. In via Luigi Prina ci sarà l'offerta anche del Cea. Una chance per le famiglie arriva, inoltre, dai centri sportivi. Le piscine comunali hanno organizzato i «summer camp» per bambini dai 6 ai 13 anni, con posti limitati, e turni di una settimana per tutta l'estate. Ci sono diverse fasce orarie e si va da 74 a 114 euro. Le attività comprendono anche il corso di nuoto e sono svolte in piccoli gruppi con possibilità di mettere insieme bambini che si conoscono. Viene misurata la temperatura all'ingresso e si regala ai bimbi la mascherina. Sportiva e didattica, spazia dal nuoto alla ginnastica, dalla musica ai compiti fino all'inglese, l'offerta del centro Body energie, in via Adamello, con turni tra le 8 e le 17 e costi che vanno dagli 80 ai 120 euro. I maestri sono tutti formati in scienze motorie e ci sono poi i docenti di musica e inglese. Un volantino spiega tutte le proposte per far trascorrere ai bambini giornate di gioco, ma anche di educazione sportiva e scolastica. •

Maria Vittoria Adami

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