Se la giocano Villafranca e Castel d’Azzano. È la prima impressione emersa dalla coda ininterrotta che stamattina, davanti alla farmacia di Rizza, si è formata per un paio d’ore al primo seggio per una consultazione popolare storica: i cittadini dovranno indicare sotto quale Comune vogliono che sia unificata la frazione di Rizza. Il paese è infatti diviso tra Villafranca, Castel d’Azzano e Verona. Stamattina hanno votato 164 persone, ma il seggio itinerante sarà aperto per altri sette giorni. L’intento è quello di arrivare almeno alla metà degli aventi diritto di voto, che sono circa 1.600: possono esprimere la preferenza i residenti dai 16 anni in su.
Le scelte dei votanti
Le scelte più gettonate sono Castel d’Azzano e Villafranca, da una prima impressione. Rizza geograficamente è quasi un’appendice di Azzano. La parte più popolosa però è quella villafranchese dove c’è la scuola e dove i cittadini tengono alla loro appartenenza a Villafranca che, aspetto non trascurabile, ha maggiori entrate che può investire in servizi o interventi come nei contributi alle associazioni.
La chiesa è sotto Verona, però la parrocchia è accorpata a quelle di Alpo, Dossobuono e Povegliano. Verona, inoltre, è percepita come città lontana, anche nel caso si volesse usufruire di servizi o accedere a uffici pubblici. Insomma, la partita è tutta da giocare e incideranno anche i numeri: dei circa 2.400 residenti, 1.189 sono villafranchesi e 792 azzanesi, 415 i veronesi. Di certo tra i votanti è univoca la volontà di unificare Rizza dove si va a scuola a Villafranca, si attraversa la strada principale e si è a Castel d’Azzano e si va a messa a Verona, tutto nell’arco di poche centinaia di metri.
Servono servizi uniformi
«Serve unificare per garantire servizi uniformi, per la sicurezza, per il mantenimento delle strade», spiegano. Non è la prima volta che Rizza si trova a questo bivio, ma mai è andata così avanti nel processo perché i tempi non erano maturi, soprattutto per gli anziani più radicati e legati al loro paese. Ma Rizza negli anni ha cambiato volto, ci sono molte famiglie nuove che più che al legame con l’uno o l’altro paese, cercano una buona qualità della vita. Questa volta, inoltre, c’è l’appoggio dei tre sindaci che non ostacoleranno le decisioni dei cittadini e che hanno spronato, nell’autunno scorso, a costituire un tavolo di consultazione. Quest’ultimo ha organizzato assemblee informative e ora il seggio itinerante. Dopo questo passaggio, l’iter potrà iniziare entro l’anno, ma non prima della prossima primavera. Villafranca e Castel d’Azzano, infatti, vanno al voto e l’iter dovrà essere portato avanti in Regione dai nuovi sindaci. A Venezia chiederanno la riperimetrazione dei loro Comuni in base all’indicazione data dai cittadini. La Regione promuoverà allora il referendum definitivo con il quale i cittadini accetteranno o meno di aderire al Comune scelto in questi giorni.
Gli orari per votare
Il “seggio” riapre stasera all’esterno della chiesa dalle 19 alle 20. Domani, sempre fuori da messa, dalle 8.30 alle 9.30 e dalle 11 alle 12. Lunedì si potrà votare all’uscita delle scuole elementari dalle 12.30 alle 13.30. Dal 31 gennaio al 2 febbraio il seggio sarà al circolo Noi: martedì dalle 16 alle 18, mercoledì dalle 15.30 alle 17.30, giovedì dalle 16.30 alle 18.30. Venerdì 3 febbraio alla pasticceria Cose buone dalle 18 alle 20, sabato 4 al bar centrale dalle 10 alle 12 e all’esterno della chiesa dalle 19 alle 20. Infine domenica 5 fuori da messa dalle 8.30 alle 12, quindi si procederà allo spoglio.