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Prof con il metro per far quadrare distanze e banchi

Studenti impegnati in un’attività sportiva, orari e spazi scuola dovranno essere ridefiniti
Studenti impegnati in un’attività sportiva, orari e spazi scuola dovranno essere ridefiniti
Studenti impegnati in un’attività sportiva, orari e spazi scuola dovranno essere ridefiniti
Studenti impegnati in un’attività sportiva, orari e spazi scuola dovranno essere ridefiniti

Metro e decreto. Un po’ geometri, un po’ burocrati, i dirigenti scolastici degli istituti villafranchesi rispondono con le loro forze ai dettami del ministero dell’Istruzione che suona alle loro orecchie un po’ come un «Arrangiatevi». E così fanno, tra conteggi di metrature quadrate per bambino e distanza sociale di un metro da una bocca all’altra degli alunni, per una popolazione di circa 6.600 studenti. Le scuole elementari comunali pare non abbiano particolari problemi. Ad avere la peggio saranno semmai materne e superiori. LE SUPERIORI Queste ultime pagano anche il pesante ritardo di investimenti sugli ampliamenti: la Provincia, proprietaria delle strutture delle superiori, ha speso molto sulla messa in sicurezza e sui certificati antincendio, ma da anni dice di non aver denaro per allargare le scuole. E attende la fatidica curva demografica in flessione: nascono meno bambini e un domani ci saranno meno studenti. Nel frattempo i dirigenti villafranchesi si arrabattano e alle ultime preiscrizioni alcune scuole hanno chiuso le porte a diversi alunni. Il Comune stesso è sceso in campo ristrutturando, con fondi propri (pur essendo una competenza provinciale), un’ala delle sue scuole medie dove ha ricavato spazio per una sede staccata del liceo Medi. Del polo delle superiori in via Magenta, dalla Provincia silenzio. Il Comune ha fatto la sua parte, chiedendo di acquisire dal demanio il Tiro a segno, che sarà la porta d’ingresso, e proponendo alla Provincia di acquisire le elementari vicine a Medi, Anti e Bolisani. Chissà che il tesoretto di 50 milioni da spendere in opere annunciato ieri dalla Provincia non convinca l’ente a puntare sulle scuole. LE MATERNE Su una situazione già difficile, quindi, si è abbattuto il Covid-19. Iniziando dai più piccoli. Le scuole materne avranno più problemi avendo le sezioni numerose: niente attività di intersezione e ingressi a orario e contingentati. Sarà così alle scuole Canossiane di via Messedaglia, dove gli spazi non mancano alle sei sezioni, tra classi, salone e palestra. Qualche problema l’avrà forse l’ elementare che ha chiesto aiuto al Comune. Una cosa è certa: nessun bambino sarà lasciato a casa. I COMPRENSIVI Più tranquilli all’istituto comprensivo di Dossobuono. «Alle nuove scuole elementari Locchi, secondo le ultime indicazioni del metro tra bocca e bocca, dovremmo farcela», spiega il dirigente Vito Solieri, da giorni in sopralluogo con il metro in mano tra le sue strutture. «Le aule sono capienti per le nostre classi tutte sotto i 24-25 alunni, e per quelle da 27 ci sono la biblioteca, l’aula di sostegno e un’altra stanza. Alle medie credo basterà abbattere una parete. Ad Alpo per la classe superiore a 24 alunni c’è la palestra. L’unico punto di domanda resta Rizza perché alcune aule sono piccole». Sono ancora alle misurazioni all’istituto comprensivo di Villafranca, invece. È il complesso più grande con 1.900 alunni tra elementari Bellotti e Alighieri, e quelle di Pizzoletta, Quaderni e Rosegaferro, medie Cavalchini Moro e asili Collodi e di Caluri. Al decreto di fine maggio, la dirigenza aveva disposto tutte le misurazioni e ora attende dal Responsabile per la sicurezza le misure da adottare in base a questi spazi. Tutto pronto alle medie private Don Allegri, all’ex convento dei frati cappuccini, che inizieranno le lezioni il primo settembre. «Abbiamo otto classi e spazi idonei per tutte», spiega il referente Paolo Chiavico. «Ora pensiamo a come organizzare ingresso e sanificazioni». Quanto alle superiori, sono in fase di ricognizione al liceo Medi, che conta oltre mille studenti: «Stiamo sistemando i banchi secondo le linee guida per capire quanti spazi in più serviranno», spiega la vicepreside Cristina Lestingi. «Poi avremo le idee più chiare sulle aule da 20, da 25 o più studenti. Sicuramente qualche spazio mancherà. Dopo questa ricognizione cercheremo soluzioni». Il Medi di via Magenta è da tempo sovraffollato perché richiama studenti da tutto il comprensorio. Oltre alla sede staccata comunale ha aule all’ Anti-Bolisani. Ma anche lì ci sono problemi: «Abbiamo finito le misurazioni, i nostri ragazzi non ci stanno», spiega la professoressa Maria Rigo, vicepreside del Bolisani che conta quasi 700 studenti con classi di 25-30 alunni. «Attendiamo direttive dal ministero. Vedremo se ci daranno altri spazi o si farà didattica alternata casa-scuola». Di certo, se si troveranno più spazi, dalle materne alle superiori, serviranno anche più insegnanti. Nel frattempo il Comune si muove: nei prossimi giorni terrà alcune riunioni di verifica. •

Maria Vittoria Adami

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