<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Pochi affari, chiude la società delle pesche

Pesche al mercato negli anni d’oro delle vendite
Pesche al mercato negli anni d’oro delle vendite
Pesche al mercato negli anni d’oro delle vendite
Pesche al mercato negli anni d’oro delle vendite

Verrà sciolta la società che gestisce il mercato ortofrutticolo di Villafranca. La partecipata del Comune al 79,07 per cento, dopo la liquidazione, non esisterà più. È l’ennesimo colpo al giro d’affari, soprattutto legato alle pesche, del Villafranchese. La chiusura della società, costituita nel 1988 (fino al 2016 partecipava anche la Camera di Commercio), non vorrà però dire la chiusura anche del mercato ortofrutticolo di via Fantoni. Come ha spiegato il consigliere con delega all’agricoltura, Adriano Cordioli, ci sarà ancora la possibilità di portare le pesche e la frutta al mercato per essere vendute. Ma le richieste sono sempre meno, tanto che in poco tempo il volume di prodotto intermediato annuo è passato da 12mila tonnellate ad appena millecinquecento. Con un fatturato medio ben inferiore al milione di euro all’anno e un eloquente zero nella casella «dipendenti». Mente i posteggi occupati da sei sono passati a due solamente. Numeri che hanno fatto propendere l’amministrazione alla liquidazione. Intorno agli spazi di via Fantoni si fanno già dei ragionamenti per il futuro. Sia la pensilina che l’edificio a fianco, di proprietà comunale, in futuro potrebbero essere utilizzati per le associazioni del territorio. Qui, infatti, troverebbero spazio per molteplici attività, come ha spiegato l’assessore alle politiche giovanili Jessica Cordioli. Villafranca intanto segna così in maniera tangibile il tracollo di una delle sue attività più fiorenti in passato. Troppo forte la concorrenza spagnola. Ma anche quella polacca e greca. Le problematiche legate a clima e insetti, come la cimice asiatica, non hanno aiutato. Tracciando perciò un quadro costantemente al ribasso. Cinque anni fa i produttori che conferivano al mercato erano 150 (400 quindici anni fa). Numero che ora è calato drasticamente a 50. La relazione di gestione della società, datata giugno 2019, evidenzia inesorabilmente l’andamento negativo. Viene sottolineato come questa non abbia più le forze e le risorse che in passato le consentivano di offrire ai produttori un luogo d’incontro per favorire le contrattazioni agricole. La decisione di liquidare la srl, passata al vaglio del consiglio comunale, è stata confermata con il parere favorevole di tutta l’assemblea. Eccezion fatta per i consiglieri Pd e Lino Massagrande della lista Noi per voi che si sono invece astenuti. «La delibera non va a sancire la chiusura del mercato ortofrutticolo», ha spiegato Adriano Cordioli della lista Insieme si può, «al contrario, finché ci sarà la richiesta da parte degli agricoltori di usufruire di quello spazio, rimarrà a disposizione». Visto l’andamento bisogna però già pensare al futuro dell’area. «Abbiamo uno studio preliminare», ha evidenziato il sindaco Roberto Dall’Oca, «realizzato dalla precedente amministrazione che ogni tanto riprendiamo in mano». È un progetto che prevede spazi dedicati a svago, associazioni e una possibile area fieristica. «È stato inserito», ha aggiunto Dall’Oca, parlando proprio dello studio preliminare, «nel documento unico di programmazione perché, se ci fossero le risorse, andremo a farlo. Intanto abbiamo delle richieste per utilizzare parte della struttura». Si tratta soprattutto delle domande di usufruirne che arrivano dai comitati carnevaleschi e dall’associazione Opero silente. È poi entrata nel dettaglio anche l’assessore Jessica Cordioli: «Parliamo di una palazzina che sarà a disposizione delle associazioni, ma non ad uso esclusivo di una in particolare. L’intento», ha concluso Cordioli, «è quello di partire con un progetto che raccolga le necessità e i bisogni dei ragazzi. Concentrandosi maggiormente sulla fascia che va dai 13 ai 18 anni». •

Nicolò Vincenzi

Suggerimenti