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A Povegliano

Pistola puntata in faccia alla titolare, tabaccheria rapinata

A Povegliano

Una pistola puntata addosso e l’incasso di giornata, qualche centinaio di euro, perso. Oltre a tanta paura. Si è chiuso così il venerdì di lavoro alla Tabaccheria Soffiati di Povegliano. Erano da poco passate le 18.20 quando nel negozio di via Vittorio Veneto due uomini completamente bardati in viso sono entrati all’improvviso.

 

Uno alla porta mentre l’altro si faceva avanti con la pistola in mano fino al plexiglass che divide i clienti dalla titolare: norma, quella della lastra di plastica, anticovid non certo pensata per prevenire assalti armati. Chiesto l’incasso di giornata i rapinatori sono poi scappati a piedi. In quel momento di tranquillità in tabaccheria, sulla strada principale del paese, c’era solamente Anna Soffiati, 43 anni, rimasta illesa.

Una vita passata fra e le quattro mura gestite prima dai genitori e poi dalle figlie. La quarantatreenne, da quando tutte le mattine alza la serranda, non era mai stata rapinata. Mai, prima di ieri. I due, in volto, erano irriconoscibili: mascherina sulla bocca, occhiali da sole e cappuccio in testa. Praticamente impossibile vedere la faccia. Erano alti e magri, questa la descrizione che ha fornito la titolare.

 

Ci proveranno ora i carabinieri, arrivati sul posto con due volanti, a risalire agli autori. I militari, infatti, si sono già fatti consegnare i filmati delle telecamere di sicurezza della piccola tabaccheria sulla semicurva fra via Vittorio Veneto e via Pompei, a due passi dal ponte sul fiume Tartaro. Soffiati non si è nemmeno resa conto, tanta è stata la velocità, dell’istante in cui i due sono entrati nel suo negozio. Aveva il telefono in mano, ma non è riuscita a chiamare aiuto: «È durato tutto pochissimi minuti. A me è sembrata un’eternità. Ero spaventata sì, e ho consegnato quello che avevo», racconta dopo la rapina. La pistola se l’è trovata puntata dal basso, nel piccolo spazio del plexiglass dove quotidianamente passano i soldi e le carte per effettuare tutte le operazioni della ricevitoria. «In quei momenti non pensi troppo», continua titolare, «appena sono scappati via, però, sono uscita in strada per vedere dove andassero». Niente auto. I rapinatori sono scappati in direzione del centro paese a piedi o forse verso una delle vie laterali di via Pompei dove avevano già preparato l’auto per la fuga.

«Da come si sono mossi sembravano organizzati», aggiunge la donna. Particolare che lascia intendere che i due non fossero dei dilettati, non degli sprovveduti almeno. «Faccio fatica a dire se fossero italiani oppure no, è successo tutto molto velocemente», racconta. Alcuni ricordi, però, sono nitidi come la felpa blu metallizzata che indossava l’uomo con l’arma in mano. L’altro, il palo, invece, era completamente vestito di nero. «Non mi era mai capitata una cosa del genere», realizza solo dopo aver smaltito l’adrenalina di quegli istanti. Alla tabaccheria c’era già stata un’altra rapina, ma quella volta, una decina d’anni fa, dietro al bancone c’era la sorella, Stefania. A Povegliano il tam tam è iniziato subito e gli altri colleghi commercianti del paese sono stati avvisati sul gruppo WhatsApp che hanno in comune dopo una mezz’ora. «Iniziamo bene il 2021… alle 18,20 sono stata rapinata. Io sto bene, a parte lo spavento», ha scritto Soffiati sulla chat. Stamattina la titolare è andata alla stazione dei carabinieri di Castel d’Azzano per denunciare il fatto.

Nicolò Vincenzi

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