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Piazza ad Alpo, è litigata continua

Il disegno della nuova piazza ad Alpo con l’edificio
Il disegno della nuova piazza ad Alpo con l’edificio
Il disegno della nuova piazza ad Alpo con l’edificio
Il disegno della nuova piazza ad Alpo con l’edificio

C’è una frase che si sente dire ad Alpo quando si parla della nuova piazza: «Non ci sono né vincitori né vinti». Lo ripete il sindaco Roberto Dall’Oca, quando sostiene che l’opera non verrà realizzata proprio com’era nei suoi piani, ma lo ribadisce anche chi ha raccolto firme e proposto nuove osservazioni (poi bocciate) sul progetto già passato al vaglio del consiglio comunale. VISIONI DIVERSE. La parola d’ordine, allora, diventa «sintesi» fra posizioni diverse. Ma alla fine dell’ultima seduta consigliare, quella della settimana scorsa, nelle chat di parte dei residenti di Alpo il malcontento serpeggiava eccome. «Non stavamo discutendo della progettazione», sottolinea a margine Dall’Oca, spiegando come mai le proposte dal comitato «Alpo bene comune» siano state rigettate dalla sua maggioranza. «Quelle avanzate», aggiunge poi il sindaco, «mettevano in discussione tutta la progettualità. Ma non era quello il punto all’ordine del giorno». IL VERDE PUBBLICO. Tema su cui si è concentrata l’intera discussione è stato lo spazio adibito a verde che dovrà avere la futura piazza. Troppo poco secondo i firmatari. Adeguato, invece, per l’altro comitato nato in paese, «Anch’io amo Alpo», e per l’amministrazione. Una differenza di vedute, dice ancora Dall’Oca, di mille metri quadrati: «Non può essere questo, su 9mila metri, ad incidere sulla bontà dell’opera», aggiunge. LA VOTAZIONE. In consiglio, con i voti di tutta la maggioranza compatta, la variante per la trasformazione della denominazione dell’area-ultimo tassello burocratico-è passata e ora la strada è spianata: i lavori inizieranno entro l’anno. IL CEMENTO. La storia della piazza della frazione a nord di Villafranca si perde nella notte dei tempi. Tanto che le esigenze, come hanno spiegato nelle osservazioni i firmatari di «Alpo bene comune», sono cambiate ed è proprio per questo che non serve più tutto il cemento previsto nel progetto. Durante la seduta è stato Paolo Martari del Partito democratico a prendere le difese del comitato. Il consigliere d’opposizione ha chiesto di ridurre la volumetria complessiva dell’opera e di non trincerarsi dietro questioni burocratiche. I CONTRARI. Alla fine, le minoranze in blocco hanno votato contro la variante. Andrea Cordioli della lista civica Borgo libero spiega: «La richiesta era molto semplice: più verde e meno cemento». Ma è stato il sindaco, appoggiato durante la discussione anche dai consiglieri Franco Pennacchia di Fratelli d’Italia, Andrea Pozzerle e Adriano Cordioli della lista Insieme si può, a tirare dritto. Dall’Oca ha ribadito: «Questa è la soluzione più idonea perché tiene conto delle diverse sensibilità. Abbiamo ascoltato tutte le posizioni e poi fatto sintesi». PIASTRA E PALAZZO. Sui 9mila metri quadrati totali di area, 4.700 saranno verdi, 835 pavimentati e 730 dedicati alla costruzione in muratura. Ma è proprio qui che si apre la polemica perché se da un lato le richieste del comitato erano di aumentare i metri quadrati di verde dall’altro è anche la piastra cementificata ad essere criticata. Così come lo stesso edificio che, sempre secondo i firmatari delle osservazioni, dovrebbe essere ridimensionato. «Chi ha proposto le osservazioni, nel 2018 aveva fatto altre richieste. E queste le abbiamo accettate», rivendica ora Dall’Oca. Tre anni fa, infatti, si parlava di portare nella nuova opera pubblica i servizi necessari per la frazione. Che nel frattempo, però, hanno trovato spazio ad Alpo. BAR E ALPINI. L’altro comitato, «Anch’io amo Alpo», è invece molto più vicino all’idea di piazza della maggioranza. I suoi componenti, nelle osservazioni, hanno chiesto anche un bar, spazio per la sezione locale degli alpini, una farmacia, studi medici e sala studio. Proposte, come spiega Dall’Oca, che non vanno ad intralciare il progetto ma sono in linea con il punto all’ordine del giorno (infatti sono state accolte). IL PARCHEGGIO. Sulla questione del verde, invece, i firmatari legati a questo secondo gruppo, nella relazione presentata all’emiciclo, hanno spiegato che altri parchi e aree simili possono essere trovati nella frazione anche in altre zone della frazione. Mentre sono necessari i circa 60 posti auto previsti. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nicolò Vincenzi

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