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Parco Mariotto aperto per gli sposi

Gloria Larizza, Maria Alessandra Mariotto e Roberto Dall'Oca nella grande nuova sala civica a Villa Mariotto, adatta ai matrimoni   FOTO PECORA
Gloria Larizza, Maria Alessandra Mariotto e Roberto Dall'Oca nella grande nuova sala civica a Villa Mariotto, adatta ai matrimoni FOTO PECORA
Gloria Larizza, Maria Alessandra Mariotto e Roberto Dall'Oca nella grande nuova sala civica a Villa Mariotto, adatta ai matrimoni   FOTO PECORA
Gloria Larizza, Maria Alessandra Mariotto e Roberto Dall'Oca nella grande nuova sala civica a Villa Mariotto, adatta ai matrimoni FOTO PECORA

Parco Mariotto apre le porte ai matrimoni. L’area, ampia 15mila metri quadrati, nel cuore di Dossobuono, è il sesto luogo sul territorio villafranchese dove si possono celebrare matrimoni civili. Il parco dunque si potrà scegliere per sposarsi come già si utilizzano la sala civica e consigliare in municipio, la cantoria del castello (al momento non utilizzabile per ristrutturazione), l’auditorium e la sala civica di Dossobuono. Oltre, ovviamente, alla suggestiva cornice di palazzo Bottagisio, in via Pace. Elenco individuato con una delibera del 2009 e che adesso si arricchisce. Oltre alle celebrazioni, però, in futuro il parco potrebbe pure aprire al pubblico in certi orari e giornate. A parco Mariotto, tra mille palme, antiche sedute, tavoli in pietra e vecchie serre ristrutturate, per ora si potrà pronunciare il fatidico «sì». Lì, infatti, la giunta comunale ha da poco istituito l’ufficio di stato civile separato per la celebrazione di matrimoni e unioni civili. Certo, il periodo non è dei più semplici. A causa del Covid, infatti, il numero di matrimoni civili nel villafranchese è drasticamente diminuito nel 2020, rispetto al recente passato. Nei dodici mesi appena trascorsi ne sono stati celebrati appena 33 contro i 45 del 2019 e i 46 del 2018. «Questa», spiega il sindaco Roberto Dall’Oca, a proposito del parco, «vuole anche essere una opportunità per tutto il settore legato alla cerimonie che, a causa della pandemia, ha subito un danno non indifferente». L’iter burocratico per accedere al parco è stato lungo; è iniziato con la pubblicazione di un avviso per l’individuazione di possibili manifestazioni d’interesse di spazi in edifici storici, o di particolare pregio artistico e architettonico, sul territorio, da adibire a funzioni di questo tipo. Il parco della frazione è stato il primo luogo su cui ha messo gli occhi l’amministrazione, stipulando una convenzione per tre anni. Il parco Mariotto è stato realizzato agli inizi del Novecento, per volontà dell’omonima famiglia, importando a Dossobuono piante non autoctone e di alto fusto da tutto il mondo. Un particolare sistema irriguo, poi, ha permesso alle piante di sopravvivere ed adattarsi al clima. «La recente possibilità offerta dall’amministrazione di poter celebrare in loco matrimoni e unioni civili», spiegano dalla famiglia Mariotto, «sarà sicuramente un valore aggiunto, non solo per l’attività del parco, ma anche per tutte le strutture della zona che operano nel settore degli eventi e dell’ospitalità». L’intento dell’amministrazione, commenta il sindaco, era trovare alternative ai luoghi già individuati a Villafranca. «Con la famiglia Mariotto», annuncia Dall’Oca, «abbiamo anche discusso della possibilità di aprire il parco al pubblico in determinati giorni e orari. È un parco pieno di ricordi e che fa parte della storia di Dossobuono». Negli anni Cinquanta, infatti, i viali e le panchine fra il verde, erano frequentati anche da Renato Simoni, critico teatrale veronese, giornalista, autore del libretto della Turandot e amico di famiglia dei proprietari. «L’idea», sottolinea Jessica Cordioli, che ha la delega ai servizi demografici, «nasce dalla volontà di valorizzare le residenze e gli edifici storici del nostro territorio». «Al tempo stesso», aggiunge l’assessore, «volevamo mettere a disposizione dei cittadini residenti e non un nuovo spazio». •

Nicolò Vincenzi

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