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Operaio morì nell’azienda Assolto il titolare Nicolini

La rampa alla ditta Nicolini
La rampa alla ditta Nicolini
La rampa alla ditta Nicolini
La rampa alla ditta Nicolini

È stato assolto mercoledì, con formula piena, Marco Nicolini, l’industriale accusato di omicidio colposo per la morte di Eugenio Grasso, 41enne di Isola della Scala. Grasso, il 5 aprile del 2017, stava lavorando nelle officine della Nicolini group, in via dell’Industria 16 a San Pietro di Legnago, quando per un incidente ha perso la vita. L’autista stava smontando delle rampe di acciaio dalla parte posteriore dell’autocarro quando era stato travolto: una delle due lastre, infatti, gli era franata in testa colpendolo a morte. Nicolini, in qualità di rappresentante dell’omonima società, dopo due anni e mezzo è stato assolto dal giudice del tribunale di Verona, Alessia Silvi, perché il fatto non sussiste. Negando così ogni responsabilità in capo all’imprenditore veronese. Secondo l’accusa, infatti, Nicolini sarebbe stato il responsabile di quanto accaduto nella primavera del 2017 per aver violato la normativa sulla sicurezza sul lavoro. In quanto, sempre secondo l’accusa, non avrebbe fornito all'autista l’attrezzatura adeguata per quel tipo di mansione. E perché non lo avrebbe informato in maniera adeguata. Tesi smontata dalla difesa di Nicolini, formata dagli avvocati Marco Favero e Alberto Berardi, che al contrario hanno dimostrato come la ricostruzione fornita dallo Spisal (servizio prevenzione igiene sicurezza ambiente di lavoro), su cui la procura di Verona aveva formulato i capi d’accusa, non corrispondeva a quanto successo quel tragico giorno a San Pietro. La vittima, aveva fatto invece sapere lo studio legale 3A di Mestre, che seguiva la famiglia Grasso, era esperto nel campo dei trasporti eccezionali. Nicolini, un anno e mezzo fa, era stato rinviato a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare, Giuliana Franciosi, accogliendo così la richiesta del pubblico ministero Elvira Vitulli. Grassi aveva lasciato la moglie e due figli.

N.V.

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