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Omicidio, il processo salta per il Coronavirus

È iniziata e si è subito conclusa l’udienza di ieri per l’omicidio del clochard Vasile Todirica, 42 anni, morto il 18 settembre 2019 a più di due mesi dell’aggressione subita in stazione di Villafranca nella notte tra il 7 e 8 luglio. Una delle parti nel processo è in isolamento fiduciario perchè un parente è risultato positivo al test del Coronavirus e così al presidente della Corte d’Assise, Sandro Sperandio non è rimasto che rinviare il processo al 30 novembre. È cosi saltata ieri la tanto attesa discussione con la requisitoria del pm e le arringhe dei difensori dei tre imputati oltre che delle due parti civili costituitesi quali il Comune di Villafranca, assistito Chrisian Serpelloni e una parente della vittima, tutelata da Giuseppe Trimeloni. Eros De Mori, 42 anni, Liliano Bosoni, 64, e Cristian Relu Tuca, difesi da Fabio Porta, Christian Faccioli e Massimo Dal Ben, 59, sono accusati di omicidio volontario per motivi futili oltre che con crudeltà. Quella sera d’estate di un anno fa, Vasile fu colpito per oltre un’ora con calci, pugni al volto oltre che alla schiena. I tre, a parere dell’accusa, lo finirono appiccando il fuoco con un accendino ai pantaloncini, lasciandolo poi riverso al primo binario agonizzante fino alla mattina dopo. Fu un capotreno alle 6.30 dell’otto luglio a lanciare l’allarme una volta, accortasi della presenza di Vasile sul primo binario. La dipendente di Trenitalia Laura Pesce, 38 anni, ha raccontato durante l’udienza dello scorso 19 ottobre che Vasile «era steso a terra, nudo, rosso per le ustioni, ho provato a parlargli, non rispondeva ma emetteva un rantolo. Era vivo». •

G.CH.

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