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Nove defibrillatori ma tutti lontani dalle frazioni

Sono diventati nove i defibrillatori a Valeggio dopo che sabato 19 giugno è stato inaugurato quello messo a disposizione dagli alpini all’esterno della baita nel parco d’Ichenhausen. Nonostante questi, ci sono ancora ampie zone scoperte, come i quartieri a sud e a nord del paese e le frazioni di Santa Lucia ai Monti e di Vanoni-Remelli. La dotazione, sempre crescente, di Dae (defibrillatori semiautomatici esterni) risponde all’aumentata richiesta determinata dalla forte presenza della fascia anziana di popolazione, oltreché da fatti di cronaca come il recente arresto cardiaco del calciatore dell’Inter e della nazionale danese, Christian Eriksen, che ha evidenziato l’importanza di avere un dae a tiro. Oltre a quello appena inaugurato ve ne sono infatti altri otto, concentrati soprattutto nella zona degli impianti sportivi (quattro, tra spogliatoi calcio, palazzina tennis, palazzetto dello sport e Scuola secondaria Jacopo Foroni). Gli altri sono posizionati nella centrale piazza Carlo Alberto, alla scuola primaria Collodi, alle colonie elioterapiche di Borghetto e negli impianti sportivi di Salionze, mentre nei prossimi mesi potrebbe aggiungersi anche l’alberghiero che ha effettuato un corso specifico, coinvolgendo novanta persone tra studenti e personale. Questi defibrillatori sono inseriti nel Progetto PAD-Il cuore amico dell’ULSS22 che prevede l’utilizzo sul territorio del defibrillatore semiautomatico da parte di personale adeguatamente formato e la convenzione tra Comuni e l’Ulss 9 Scaligera. Ogni defibrillatore ha un custode che controlla visivamente la funzionalità dell’apparecchio e avverte il referente, l’assessore Veronica Paon, nel caso ci sia la presenza di anomalie. «Ogni anno in autunno vengono eseguiti corsi di formazione Blsd (corso base e retraining) nel palazzetto dello sport a rappresentanti delle varie associazioni sportive e non (con una cinquantina d’iscritti)», spiega l’assessore Paon. «Anche i dipendenti comunali seguono regolarmente questi corsi e alcuni di loro sono abilitati a usare il Dae. Quest’anno allargheremo la formazione a più figure e anche il parco defibrillatori con quattro nuovi apparecchi da posizionare nelle frazioni e al comando di polizia locale, con uno che verrà acquistato anche dal Circolo Noi». Per Thomas Zilio, presidente del Sos, che ha seguito nelle scorse settimane anche i corsi per l’alberghiero, «la pandemia ha modificato anche i protocolli per il soccorso, ma sta spingendo anche taluni a mettersi in gioco per gli altri».•.

Alessandro Foroni

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