Un male contro il quale ha combattuto per due anni e che lo aveva costretto a lasciare anzitempo la sua attività di medico e professore universitario, ha segnato la sorte di Claudio Lunardi, scomparso domenica 5 febbraio. È stato un luminare della medicina conosciuto in Italia e all’estero, oltre che una persona così attiva nel paese in cui viveva, Povegliano, da accettare di impegnarsi come amministratore pubblico.
La passione per la Medicina
Lunardi era nato proprio a Povegliano ad agosto del ’53 e si era laureato in medicina a Padova nel 1978. Allievo interno di patologia medica nell’ospedale di Verona, che all’epoca era legato all’ateneo patavino, dopo aver abbinato a questa attività per alcuni anni l’impegno come medico di base a Povegliano, ed aver ottenuto una prima specializzazione in medicina interna, a cui poi ne ha fatto seguire una seconda in allergologia ed immunologia clinica, è stato assunto come ricercatore universitario nel 1985.
Nei primi anni Novanta si trasferì in Inghilterra, dove ottenne il diploma di immunologia nel 1991 al King’s College della London University e svolse attività assistenziale e di ricerca all’Hammersmith Hospital, prima di tornare a Verona.
Qui ha iniziato quel lavoro da medico e poi da dirigente nel reparto di Medicina interna B che ha portato avanti sin quasi all’ultimo. Dagli anni ’80 ha svolto attività didattica nell’università di Verona, diventando con il tempo professore associato e ordinario, occupandosi di medicina interna, immunologia, allergologia, malattie infettive ed altro ancora.
È stato, infine, uno dei creatori del gruppo di ricerca per l’ipertensione polmonare e ha fondato nel 2018 la scuola di allergologia ed immunologia clinica, che ha coordinato sino a quando, circa un anno fa, ha deciso di andare in pensione, a causa dell’evolversi della malattia.
«Il professor Lunardi ha sempre avuto una particolare attenzione per le malattie autoimmuni ed immunomediate ed è riuscito a definire la patogenesi (il meccanismo che porta al loro innesco, ndr) di varie patologie, realizzando delle pubblicazioni che sono diventate delle pietre miliari a livello internazionale», spiega Elisa Tinazzi, dirigente ospedaliero che ha lavorato a lungo al suo fianco.
Poi ricorda come lui abbia sempre tenuto assieme l’assistenza, «garantendo la massima dedizione ai malati», la ricerca, «perché solo se conosci puoi curare in maniera efficace», e la didattica, «perché è fondamentale insegnare alle nuove generazioni di medici».
L'ingresso in politica
Nonostante la sua intensa attività professionale, Lunardi ha sempre avuto a cuore anche il suo paese, arrivando ad impegnarsi in politica in formazioni di centro-sinistra. «È stato consigliere comunale con i Verdi negli anni Ottanta e poi è tornato a candidarsi, questa volta come sindaco, nel 2016, non riuscendo a vincere. Attualmente consigliere di maggioranza, nel gruppo guidato da Roberta Tedeschi», spiega la consigliera regionale Anna Maria Bigon che nel 2010, quando era sindaca, gli ha consegnato un riconoscimento alla carriera a nome dell’amministrazione comunale e ora lo ricorda come «una persona dall’umanità eccezionale».