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Miozzi si ritira a vita privata
«Non appoggerò nessuno»

Il sindaco Giovanni Miozzi concluderà il secondo mandato FOTO PECORA
Il sindaco Giovanni Miozzi concluderà il secondo mandato FOTO PECORA
Il sindaco Giovanni Miozzi concluderà il secondo mandato FOTO PECORA
Il sindaco Giovanni Miozzi concluderà il secondo mandato FOTO PECORA

Il sindaco Giovanni Miozzi termina il suo secondo mandato e si prepara a lasciare la vita politico-amministrativa. «Torno a fare il mio lavoro di geometra», spiega, «questa volta non mi sono candidato perché dopo quindici anni di amministrazione e dopo essere stato presidente della Provincia e degli enti più importanti di Verona, penso sia giusto lasciare: per ora considero la politica un esperienza chiusa, poi vedremo».

Non nasconde che sulla scelta di non candidarsi alle amministrative e alle regionali, ha pesato la vicenda giudiziaria della casa di riposo, che lo vede coinvolto con l’accusa di aver fatto pressioni per l’assunzione di un dipendente e per la quale andrà a processo a gennaio. «Ritengo che un amministratore pubblico debba prima risolvere questo tipo di situazione», afferma.

Confessa di vivere la fine del secondo mandato come una liberazione, nel senso di poter tornare a disporre del proprio tempo libero. «Il bilancio della mia esperienza amministrativa è positivo sotto tutti gli aspetti, tranne che per il tempo tolto agli affetti», dice. Miozzi è entrato in consiglio comunale nel 2001 candidato di Alleanza nazionale nella lista Montalto-Brugnettini ed è stato assessore ai Lavori pubblici nell’amministrazione del sindaco Liana Montalto. «Allora», ricorda, “un dipendente mi disse “sei il primo fascista ad entrare qua, ma non duri molto”: si sbagliava, primo perché sono di destra ma non sono mai stato fascista, secondo perché sono durato quindici anni».

È diventato sindaco nel 2006 nella lista Miozzi-Brugnettini ed è stato rieletto nel 2011 nella lista Miozzi per Isola. «Nel secondo mandato», ricorda, «attenendomi al motto “le persone prima dei partiti”, sono contento di aver sdoganato la figura del sindaco, non autorità chiusa nel palazzo, ma persona a cui dire “ciao Giovanni” per strada». Sottolinea di essere stato il sindaco più giovane e nel contempo il più longevo avendo svolto due mandati di cinque anni, e il più votato: nel 2011 ha avuto 4.481 preferenze su 6.564 votanti, pari al 69,56 per cento.

Dal 2009 al 2014 è stato presidente della Provincia eletto in una coalizione Pdl e Lega nord. «Un impegno», dice, «che mi ha penalizzato come sindaco dal punto di vista della presenza in Comune, per cui ho dovuto delegare molto, però ha portato a Isola vantaggi come il fatto che le scuole ci sono tutte e così i trasporti, l’ospedale non è chiuso completamente, la Fiera del riso ha avuto grandi opportunità ed è stato fatto il Piano di assetto del territorio».

Alle elezioni del 5 giugno non ha ancora deciso chi votare. «Non appoggio nessuno», spiega, «perché mi sembra che, come a livello nazionale, le liste non abbiano una chiara identità e dei chiari riferimenti. Io avevo un programma chiaro, ho realizzato una struttura per i giovani, la piscina, una per gli anziani, palazzo Rebotti, e una per le attività produttive, il palariso. Avevo in mente opere come la tangenziale, per la quale ho seguito l’iter burocratico fino al suo completamento, e l’interporto, per il quale Autobrennero ha acquisito i terreni, lo studio preliminare è stato fatto, ma manca l’autorizzazione delle Ferrovie. Avrebbero dovuto essere i posti di lavoro dell’interporto, nelle nostre previsioni, a portare il numero degli abitanti a 15mila. Il rifacimento della piazza e il parco del riso sono stati bloccati dal patto di stabilità. Lasciamo quattro milioni di euro sul conto corrente del Comune e 800mila euro su quello dell’Ente fiera. Una cosa di cui mi sono pentito riguarda il piano particolareggiato del centro storico relativamente alla ristrutturazione di edifici storici, perché sono stati concessi troppi volumi».

«Ricordo come momenti più belli», aggiunge, «oltre alle due elezioni, l’inaugurazione della tangenziale e, nel 2010, la notizia che Isola era primo Comune del Veneto e tra i primi dieci d’Italia per la qualità della vita. Come momenti peggiori, oltre alla mia vicenda giudiziaria, l’aver sfiorato la crisi con il rimpasto di giunta dell’agosto 2014, dopo aver superato un tentativo fallito di far saltare il consiglio».

Mariella Falduto

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