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Mercato, la rivolta degli ambulanti

Gli ambulanti sono insoddisfatti della nuova sistemazione voluta dall’amministrazione FOTOSERVIZIO PECORA
Gli ambulanti sono insoddisfatti della nuova sistemazione voluta dall’amministrazione FOTOSERVIZIO PECORA
Gli ambulanti sono insoddisfatti della nuova sistemazione voluta dall’amministrazione FOTOSERVIZIO PECORA
Gli ambulanti sono insoddisfatti della nuova sistemazione voluta dall’amministrazione FOTOSERVIZIO PECORA

Basta entrare in piazza della Repubblica, a Valeggio, per cogliere l’umore degli ambulanti che la affollano il sabato mattina. Il mercato del paese, da un paio di settimane, infatti, è stato stravolto. E il malcontento è piuttosto diffuso. I tanti commercianti che ora stazionano nel grande parcheggio non sono d’accordo con le scelte prese dall’amministrazione comunale. Ufficialmente lo spostamento di diversi banchi dal centro al piazzale è dovuto a motivi di sicurezza in tempo di Covid-19. Fra le vie strette di Valeggio, infatti, è difficile mantenere le distanze e un parcheggio ampio, che attualmente ospita una trentina di banchi, può garantire più metri fra un ambulante e l’altro. Ma quello che non è andato giù ai commercianti sono stati i metodi di comunicazione dell’amministrazione. E poi che, a detta loro, non sia stato seguito un ordine di anzianità di licenza per ridistribuire le postazioni. Anzi c’è chi afferma di essere stato spostato dal centro, dove era stato per anni, e che ora al suo posto stazioni un altro banco. Bisogna poi contare il costo delle licenze: più care se si vuole una postazione in pieno paese e, naturalmente, più economica, fuori dal centro storico. Se a ciò si aggiunge la situazione economica attuale e un giro d’affari che si attesta intorno ad una diminuzione dell’ottanta per cento delle vendite. Giampaolo Gottardi, una vita fra i banchi del mercato, ha una bancarella che vende calzini e spiega: «Io prima ero nella piazza principale e mi hanno fatto spostare per lasciare spazio a un tavolino di un bar. Ero lì dal 1985». Secondo Gottardi, poi, è proprio la comunicazione che non è funzionata: «Venerdì scorso, erano le 21, ho ricevuto una chiamata da parte dei vigili che mi dicevano che l’indomani non sarei dovuto andare nel mio posto solito, ma qui, in questo parcheggio». L’ambulante spiega anche che un mercato così sfilacciato e dispersivo non aiuta i clienti che si sentono persi e non lo percorrono tutto. «La gente passa senza fermarsi», aggiunge il collega Lamberto Arioli, «perché ci sono tratti morti tra i banchi. Un mercato è funzionale se è compatto», ragiona. In zona piazza della Repubblica infatti, storicamente, gli unici banchi presenti erano quelli che occupavano via circonvallazione sud per poi continuare nelle vie laterali che portano verso le centrali via Roma e via Goito. Gianni Giannola, che ha un banco di vestiti, ribatte che il problema maggiore è stata la comunicazione: quasi tutti gli ambulanti ripetono di essere stati informati a poche ore di distanza dal primo giorno di mercato completo post coronavirus e che si sono dovuti passare parola fra di loro. «La viviamo malissimo, io per altro», spiega Giannola, «avevo già pagato il mio posto in via Roma che è completamente diversa da qui come posizione. Facciamo il 20 per cento rispetto a prima», sbotta. Manca poi, in attesa del via libera per gli spostamenti fra regioni, il turismo che arriva dalla Lombardia: elemento fondamentale per il commercio valeggiano. Ma anche logisticamente, oltre al minor afflusso di clienti, non convince la nuova sistemazione. «In questo momento», aggiunge Gottardi, «stiamo occupando l’unico grande parcheggio di Valeggio. Dove può mettere la macchina chi arriva da fuori paese?», si chiede. Thomas Borelli, ambulante con due banchi di verdura, è relegato in un angolo di piazza della Repubblica dopo anni nella centrale via Marsala. «Dov’ero io, adesso, c’è un altro banco che occupa lo stesso spazio che occupavamo noi». «Qui», aggiunge, «possiamo un po’ allargare il banco perché non c’è nessuno vicino, ma non ci hanno chiesto se andava bene o se volevamo scegliere un'altra postazione. E poi», conclude, «la gente non sa dove trovarci e si sente smarrita». La paura di molti è, a differenza di quanto invece ha sottolineato con forza il sindaco Alessandro Gardoni, e cioè che quella attuale sia solamente una situazione provvisoria per il rispetto di una ordinanza regionale, che la nuova sistemazione duri ancora per altre settimane. Christian Guzzo da dietro il suo banco di vestiti aggiunge: «Siamo rimasti chiusi per 70 giorni, giro molti mercati e questo è l’unico che è stato distrutto. Si poteva fare una piantina e decidere per anzianità le nuove postazioni». •

Nicolò Vincenzi

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