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Lettera del sindaco su Fb

Manson, Faccioli
a chi protesta:
«Fermatevi!»

Marilyn Manson e Mario Faccioli
Marilyn Manson e Mario Faccioli
Marilyn Manson e Mario Faccioli
Marilyn Manson e Mario Faccioli

A Villafranca continua a infiammare gli animi la polemica dell'arrivo al Castello, il 26 luglio, del controverso cantautore americano Marilyn Manson. L'avvio di petizioni e rosari riparatori da parte di alcuni fedeli nei confronti del cantante fa però ora sbottare il sindaco Mario Faccioli che, in una lunga lettera sul suo profilo Facebook, chiede a chi promuove la protesta contro il concerto al castello, di fare un passo indietro: «Vi prego fermatevi. Fermatevi non per me ma per tutti quelli che costringete a schierarsi, per tutti quelli che non sanno, per tutti quelli che rischiano di non capire. Chi vuol far politica lo faccia non utilizzando la fede e chi è uomo di fede non faccia politica». 

 

Faccioli, poco attivo sui social network, parla da sindaco sottolineando: «Con il mondo della Chiesa e delle parrocchie ho sempre portato rispetto, partecipazione e condivisione quando mi è stato chiesto. Il sottoscritto e la mia amministrazione non si è mai permessa di dire o entrare nei meriti delle loro scelte. Oggi vedo che invece quel mondo non solo sta spaccando una comunità ma sta pesantemente interferendo e seminando odio».

 

Faccioli premette che la scelta artistica è affidata a una società e richiama tutti al «senso di comunità e rispetto». Poi aggiunge: «Sono credente e non per questo mi devo sentire minacciato da un signore che suonava, parlava, scriveva, suona parla e scrive, suonerà, parlerà e scriverà a prescindere da Villafranca. Posso assicurare che la mia fede forte o fragile che sia rimane intatta anche al passaggio a Villafranca di questo signore. Mediaticamente non lo ferma nessuno. Figuriamoci un Castello. Stesso concetto vale per mia moglie, le mie figlie, i miei genitori e tutti i miei cari che vivono in questa comunità». 

 

E prosegue: «Trovo aberrante certe prese di posizione contro questo signore, contro l’amministrazione, da persone che ritengono di essere paladini di verità, portatori di sante croci, che pregano per pioggia e tempesta, che raccolgono firme, che fanno sedute di preghiera. A tutte queste persone chiedo umilmente di porre attenzione a questi comportamenti. La mia fede non semina odio, non costruisce muri, non ha paura del diverso. Attenzione a seminare odio, specialmente chi ha responsabilità, non aiuta nessuno. Non accetto che il mondo della mia fede, frequentato quotidianamente dalla mia famiglia la faccia sentire diversa e odiata. Non è giusto. Non trovo giusto confondere valori e ruoli che non devono prevaricare i compiti. Non si entra nella laicità di un comune con l’arroganza, pensando di avere la verità».  

 

Faccioli parla poi da padre e marito e dice: «Richiamo me stesso e tutti voi al grande compito educativo nei confronti dei nostri figli. Compito in certi momenti difficili per le nostre fragilità umane. Il nostro grande compito è educarli a distinguere il bene e il male, ad essere forti nei valori che gli trasmettiamo, ad affrontare il mondo dove le diversità vanno rispettate e le prevaricazioni combattute con fede religiosa o fede di valori che sia, senza odio, senza violenza ma con la forza dello spirito.  Educarli al rispetto degli altri all’impegno e l’esempio all’interno della comunità».  

 

Infine indossa la fascia di primo cittadino e ammonisce: «Attenzione a confondere i valori, dall’imposizione dei valori. La nostra comunità è complessa per le diversità, la forza e le fragilità che ogni giorno è costretta a confrontarsi. Pur da credente integralista (sono contro aborto, divorzio, convivenze, droga, alcol ecc) non mi sono mai permesso di usare il mio ruolo per spingere contro qualcuno… anzi. Dove la scelta politica era amministrativamente e giuridicamente consentita ho sempre approvato progetti e finanziato istituti dove sistema educativo e formativo andasse nella direzione di valori condivisi dalla comunità. Basta guardare i valori economici riconosciuti alle scuole cattoliche, al doposcuola, ai progetti sui bambini in difficoltà e alle famiglie in difficoltà educativa ed economica. Qualche milione di euro che con orgoglio ci pone in testa ai comuni italiani compreso le grandi città». 

 

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