<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Manca spazio, aule anche in mensa

L’edificio delle scuole medie Cavalchini Moro a VillafrancaAlunni delle sc uole primarie a Villafranca
L’edificio delle scuole medie Cavalchini Moro a VillafrancaAlunni delle sc uole primarie a Villafranca
L’edificio delle scuole medie Cavalchini Moro a VillafrancaAlunni delle sc uole primarie a Villafranca
L’edificio delle scuole medie Cavalchini Moro a VillafrancaAlunni delle sc uole primarie a Villafranca

La missione, adesso, è trovare nuove aule da mettere a disposizione degli studenti villafranchesi. Ufficializzata la data d’inizio del prossimo anno scolastico, fissata per il 14 settembre, la sfida ora è reperire tutti gli spazi possibili per garantire il distanziamento sociale degli alunni. Tante, quindi, saranno le novità anche in città dove verranno impiegate in via straordinaria sale mense, atri, palestre e seminterrati. Duecento nuovi banchi sono già stati acquistati dal Comune perché quelli doppi, da settembre, non potranno più essere utilizzati. Anche dieci nuove lim, le lavagne interattive, sono già state ordinate. Questo significa che saranno almeno dieci i nuovi spazi che verranno creati fra il capoluogo e le frazioni. Anche i tendaggi non ci saranno più e verranno sostituiti da pellicole applicate ai vetri. Restano fuori, ma solo per ora, le scuole superiori di competenza non comunale, ma provinciale. Il problema spazi a Villafranca, anche prima dell’emergenza covid-19, era già impellente tanto che il progetto campus nell’area dell’ex tiro a segno sembrava (e sembra ancor di più oggi) l’unica soluzione possibile per far fronte alla questione. La pandemia, però, ha notevolmente accelerato i tempi e adesso è necessario trovare, nell’arco di poco meno di due mesi, nuove aule. Le cinque classi utilizzate dal Medi lo scorso anno all’ultimo piano delle Cavalchini-Moro non potranno più essere a disposizione del liceo: quegli spazi torneranno alle Cavalchini e saranno riservati ai ragazzi di terza media. Logico, quindi, che il Medi dovrà trovare una nuova sistemazione. Anche l’edificio nel cortile sistemato durante i lavori per adeguare la struttura di via Marconi, che sarebbe adibito a sala mensa, verrà impiegato per gli studenti dell’istituto. Cinque aule del Cea, alle Dante Alighieri in via Prina, non potranno più essere a disposizione del centro educazione artistica della città ma serviranno, anche queste, per creare nuove aule. La necessità è di mantenere unite le classi più numerose e per questo negli spazi più grandi verranno sistemate quelle con più alunni. Ulteriori spazi sono stati chiesti alla parrocchia: si tratta di altre cinque aule sopra la sala Franzini, in centro, dove un tempo aveva sede la Don Allegri. Prima, però, servirà un incontro con il consiglio pastorale che vorrebbe continuare ad usare alcune stanze per il catechismo. Nelle frazioni il problema sembra già essere superato. A Dossobuono, infatti, verranno messe a disposizione le aree fino ad oggi impiegate per i laboratori e la mensa, a Rizza il salone centrale, ad Alpo il seminterrato prima adibito a palestra e a Quaderni le sale del Gasq. Il nodo, dunque, resta per ora alle Cavalchini-Moro: prima ancora di salvezza temporanea per altri istituti, ma che ora si deve arrendere e trattenere necessariamente gli spazi per sé. «Stiamo lavorando», spiega la dirigente Caterina Merola, «anche per garantire il tempo scuola ordinario, senza riduzioni. Gli impegni e il lavoro saranno molti di più quindi avremo anche bisogno di un numero maggiore di collaboratori scolastici». «Il nostro obiettivo», specifica il sindaco Roberto Dall’Oca, «è far tornare a scuola i ragazzi, senza la didattica a distanza perché crediamo nell’importanza fondamentale delle relazioni». Anche la mensa, dato che molti spazi prima dedicati alla pausa pranzo non esisteranno più, dovrà essere rivista. «Si va verso la mensa monoporzione», sottolinea l’assessore all’istruzione Anna Lisa Tiberio. «Questa, di solito, costerebbe di più, ma», specifica, «l’amministrazione comunale è riuscita a mantenere il prezzo che ha corrisposto durante il precedente anno scolastico». Per quanto riguarda le scuole superiori, in settimana, ci sarà un incontro fra Dall’Oca, Tiberio e il vicepresidente della provincia, con delega all’istruzione, David Di Michele. Proprio Di Michele, in vista dell’incontro, sulla situazione villafranchese spiega: «Una buona percentuale di studenti arriva da fuori provincia e ciò ne aggrava la situazione, però è giusto che la scuola sia di tutti. Attualmente», aggiunge, «si stanno preparando in collaborazione con i dirigenti scolastici, l’ufficio provinciale di Verona, il Comune di Villafranca e la provincia possibili soluzioni per gestire l’emergenza covid-19». E conclude: «Conosciamo bene le difficoltà di Villafranca e siamo già intervenuti, con la collaborazione fattiva del Comune stesso, a contenere la crisi spazi dell’anno scolastico scorso». •

Nicolò Vincenzi

Suggerimenti