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Maggioranza, il «corvo» agita le acque

I banchi occupati dalla maggioranza in Consiglio comunale a Villafranca
I banchi occupati dalla maggioranza in Consiglio comunale a Villafranca
I banchi occupati dalla maggioranza in Consiglio comunale a Villafranca
I banchi occupati dalla maggioranza in Consiglio comunale a Villafranca

«Insieme si può» è il nome della civica del sindaco Roberto Dall’Oca. E, mai come in queste settimane, suona come un monito. Perché è di nuovo caccia al «corvo» in municipio a Villafranca: a neppure un anno dal suo insediamento (proprio domani ci sarà un resoconto del sindaco di questi primi mesi di mandato) la maggioranza consiliare è in subbuglio per voci che escono dalle riunioni dei gruppi politici e che i referenti locali sono impegnati a smentire. È stata una voce incontrollata, a maggio, a provocare la rinuncia alla delega al Commercio da parte dell’assessore Riccardo Maraia per ipotetiche «invasioni di campo» del collega Luca Zamperini. Emergenza poi rientrata con un chiarimento tra i due. Poi è arrivata la voce di malumori in seno a Forza Italia della consigliera Nicole Ortombina, presto smentiti dal collega Niko Cordioli. Infine, le Europee avrebbero innescato un’altra miccia rievocando l’ex sindaco Mario Faccioli - scomparso dalla scena locale dopo le amministrative del 2018 - e un rimpasto di Giunta. «Qualcuno ama parlare fuori dal coro e seminare zizzania. Non capiamo da dove arrivino queste voci e se siano portate all’esterno dalle riunioni. Forse qualcuno ha dei mal di pancia, ma di certo non decide il percorso della Giunta», assicura Mirco Cordioli, segretario di Forza Italia. «Nessun rimpasto. E ricordo che sono stati firmati patti con persone che avevano ruoli provinciali e nazionali al momento delle elezioni del sindaco di Villafranca e chi non rispetta gli accordi o vuole cambiarli lo deve spiegare ai cittadini». Le voci del corvo partono dalla genesi del mandato di Dall’Oca, eletto sindaco con una cordata composta dalla sua civica e Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Villafranca Domani. Determinante fu la leva forzista mossa allora dall’assessore di Verona Daniele Polato e dal segretario provinciale Davide Bendinelli, e ben ripagata dalla nomina a presidente del consiglio di Lucio Cordioli (inattesa) e a quella di vicesindaco di Francesco Arduini. Qualcuno però si attendeva che Dall’Oca si ergesse a paladino di Forza Italia, ma al momento di votare per il presidente della Provincia, il sindaco non ha virato verso il candidato forzista Arturo Alberti, facendo quadrato su Manuel Scalzotto, supportato da Lega e Fratelli d’Italia. Ancora, quando a fine marzo si è rinnovato il consiglio provinciale, Dall’Oca è stato eletto consigliere non con i voti villafranchesi: Lega e Villafranca Domani avevano un loro candidato. È stato di nuovo aiutato da Verona (leggi Polato). Si è profilato così un rientro villafranchese nei ranghi forzisti. E poco prima delle Europee una tendenza in quel senso c’è stata. L’ex sindaco Mario Faccioli, vicino a Polato, avrebbe prospettato il passaggio dei consiglieri Maria Cordioli e Giancarlo Bertolotto da «Insieme si può» a Forza Italia, riequilibrando di molto le forze in seno al consiglio comunale di Villafranca dove la Lega ha sei consiglieri contro i quattro di Fi. A quel punto si sarebbe aperto un nuovo problema: «Insieme si può» sarebbe passata da quattro a due consiglieri e i suoi due assessori sarebbero stati troppi. Ecco allora una poltrona da spartire. Ma a chi? A Forza Italia, uscita indebolita dalle Europee, o alla Lega rinvigorita dall’esito nazionale e che avanza anche la richiesta di nuove deleghe consiliari? A maggio si era aperta anche l’ipotesi di far confluire i due in Fratelli d’Italia, poi rientrata con il richiamo di Polato verso Forza Italia, che non è però la Forza Italia di Bendinelli. E nel caso di un nuovo corso forzista villafranchese sarà un «vulnus» non da poco. La partita resta aperta, dunque. Anche se i tre Cordioli, Mirco, Niko e Lucio, smentiscono secessioni, nuovi passaggi e rimpasti: «Non c’è nulla di vero», dicono all’unisono. «Nessun contatto per andare in alcun partito», ribatte Bertolotto: «Sono stato eletto nella civica e ho firmato per Dall’Oca e resto qui. In futuro non si sa, ma non ho mai avuto contatti esterni con partiti». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Maria Vittoria Adami

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