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Le opere di Giacomelli nell’inferno di Venezia

La mostra con le opere di Giacomelli devastata dalla tromba d’aria
La mostra con le opere di Giacomelli devastata dalla tromba d’aria
La mostra con le opere di Giacomelli devastata dalla tromba d’aria
La mostra con le opere di Giacomelli devastata dalla tromba d’aria

La tempesta di Venezia si è abbattuta anche sulle opere del fotografo villafranchese Fabrizio Giacomelli: quattro fotografie su tela esposte sull’isola di San Servolo, in laguna, per la Biennale d’Arte. L’esposizione era il fiore all’occhiello della carriera di Giacomelli che vi ha partecipato affiancando il corpus di 18 opere dell’artista poliedrico cinese noto in tutto il mondo, Dominic Man-Kit Lam nella mostra «Peace and harmony», a cura di Enrico Fiore e allestita nel salone d’ingresso della sede universitaria di San Servolo. Durante la nottata di piena a Venezia, con l’acqua alta che ha raggiunto un picco storico, dopo quello del 1966, non sembravano esserci problemi laggiù: «San Servolo è un’isola più alta e riesce a portare l’alta marea fino a 1,70 metri», racconta Giacomelli, raggiunto ieri mattina dall’amara notizia: «Solo il giorno dopo il custode sull’isola è riuscito a mettersi in contatto con l’esterno e ci ha comunicato che era successo il finimondo. Non tanto per l’acqua alta, quanto per una tromba d’aria che ha abbattuto il pontile d’attracco e un muro di tre metri». Una bufera d’acqua e aria ha sfondato porte e finestre della sede, dunque, travolgendo tutta l’esposizione. «Per Venezia è un tragedia. E nel mio piccolo anche, ho pianto. Non posso andare là, perché l’attracco è ancora abbattuto». La mostra doveva finire il 24, ma era stata prolungata e integrata con una cena di gala. Forse sarà tutto rimandato e c’è da sperarci. I villafranchesi avrebbero un’occasione per ammirare le fotografie di Giacomelli, la cui esperienza è iniziata negli anni Settanta ed è proseguita nel mondo dell’alta moda per i grandi marchi italiani. La passione per l’impressionismo ha contagiato il suo stile: «Uso macchine analogiche con pellicole ad alta sensibilità Iso che combinate con filtri a effetto floou a gradazione variabile danno all’immagine un mood pittorico». •

M.V.A.

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