Un grido, una supplica prima di scusarsi per essere stata troppo dura con i compaesani nel costringerli a stare chiusi a casa.
A parlare, con la voce rotta dalla commozione, è Giulietta Bicego, l’unico agente di polizia locale a Povegliano. Lo ha fatto, microfono in mano, alle 18 quando la musica a tutto volume mette un po’ da parte l’ansia di questi giorni. Ci stanno pensando i social, in queste ore, a diffondere le sue parole. Il video è stato postato sul gruppo Facebook aperto al pubblico “Sei di Povegliano se...” da Barbara Piccoli.
In poco tempo ha ricevuto tantissimi like, condivisioni e commenti. «Il momento è brutto», dice Bicego trattenendo a stento le lacrime, «e per quel che mi riguarda ho fatto tutto quello che mi era possibile fare. Sto lavorando dal 9 di marzo ininterrottamente e la notte piango». È stata lei, insieme ad alcuni volontari della protezione civile, a passare casa per casa per consegnare le mascherine di protezione. Sempre lei a controllare che la quarantena – se non per casi di necessità – fosse rispettata.
«Capisco», prosegue la vigilessa, «che a volte sono stata un po’ aggressiva, ma vi posso giurare che avere un figlio medico a casa in quarantena per aver soccorso una persona positiva non è certo il meglio della vita». E ancora: «Se sono stata un po’ aggressiva vi chiedo scusa, ma finché questa lotta dura io sono qua».