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Le botteghe in difficoltà «Impennate di acquisti»

Sono i piccoli negozi di paese a diventare sempre più dei presidi costanti per le comunità in momenti come quelli che stiamo vivendo. Dopo le ultime restrizioni che prevedono una limitazione anche negli spostamenti da un comune all’altro, i negozi di generi alimentari hanno avuto un’impennata di acquisti. Alcuni si sono attrezzati con le consegne a domicilio, altri invece si appoggiano ai volontari per portare la spesa direttamente a casa. Uno dei problemi sorti negli ultimi giorni, però, riguarda i paesi meno popolosi e che sono sprovvisti di supermercati. A inizio settimana il primo cittadino di Povegliano, Lucio Buzzi, aveva spiegato che durante la conferenza dei sindaci la questione era stata condivisa anche da altri colleghi. Ora qualche spiraglio c’è ed è una circolare del Ministero degli interni in cui si specifica che sono consentiti i movimenti che «rivestono carattere di quotidianità o comunque siano effettuati in ragione della brevità delle distanze da percorrere». E fra questi, quindi, anche per l’approvvigionamento di generi alimentari nel caso in cui il punto vendita più vicino, o più accessibile, sia fuori dal proprio comune. Il rovescio della medaglia di tali restrizioni colpisce i piccoli negozi che in queste settimane sono subissati di richieste. «Non c’è una emergenza per gli approvvigionamenti», spiega Nicola Dal Dosso, direttore di Confcommercio, «ma nell’ultimo periodo c’è stata un’impennata di domanda di carni bianche, uova, farina e lieviti». «Non c’è carenza», specifica Dal Dosso, «ma siccome la richiesta è aumentata anche per fornitori e produttori la consegna si dilata leggermente». «I piccoli negozi», aggiunge il direttore, «stanno cercando con il massimo dello sforzo di tenere aperto e di garantire il servizio alla comunità. Stanno facendo i miracoli per dare supporto a tutti». «Consigliamo ai nostri clienti, in particolar modo quelli abituali, di stare a casa. Alla spesa ci pensiamo noi», dice Gianni Fratton che gestisce un piccolo negozio di alimentari e gastronomia in piazza a Povegliano. «Facciamo tutti delle ore in più rispetto al solito. Essendo in paese cerchiamo di dare una mano a chiunque, anche con degli anticipi e a volte si fatica a rientrare con le spese», aggiunge. Un altro problema di questi negozi sono le dimensioni ridotte dei locali. Si deve evitare che siano troppo affollati o che si creino code all’esterno».

N.V.

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