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«La tangenziale deturpa l’ambiente»

La protesta per il tracciato della tangenziale sud di Villafranca FOTO PECORA
La protesta per il tracciato della tangenziale sud di Villafranca FOTO PECORA
La protesta per il tracciato della tangenziale sud di Villafranca FOTO PECORA
La protesta per il tracciato della tangenziale sud di Villafranca FOTO PECORA

Una questione ambientale, una tecnica e una di metodo. Sono tre le motivazioni con le quali la minoranza consiliare del Pd insorge contro il progetto della nuova tangenziale Sud di Villafranca: un’arteria costruita ex novo dalla parte opposta della incompleta Grezzanella e che si aggancerà a questa, se mai sarà ultimata, per collegarsi alla provinciale 24 Valeggio-Villafranca. Costerà 12 milioni di euro e per farla l’amministrazione comunale esproprierà 44 cittadini di appezzamenti di terra di aziende agricole. Non solo. Taglierà anche il percorso ciclopedonale lungo il fiume, nella campagna tra l’ex conceria Piona e località Emmaus, attraversando il corso d’acqua e imponendo una traslazione del camminamento lungo la riva opposta. Così, ieri, i consiglieri Isabella Roveroni, Matteo Melotti, Paolo Martari e Daniele Pianegonda, con il segretario locale del Pd, Stefano Corazzina, si sono dati appuntamento all’imbocco della ciclopedonale con cartelloni e dati alla mano chiedendo all’amministrazione di ripensarci e tutelare l’area. «Stupisce che quest’opera sia inserita tra le prime, quando la Grezzanella non è ancora stata ultimata», sottolinea Melotti, ricordando che la tangenziale sud non era tra gli interventi né del breve nel medio periodo: «Apprendiamo dalla stampa che l’opera è già in fase avanzata. Ma la tangenziale era prevista nel lungo periodo e, soprattutto, il primo stralcio doveva essere quello dalla fine della Grezzanella a via Fantoni. Invece si inizia con questo». Ovvero con il tratto che va dalla Sp24 e arriva a via Porta, attraversando la campagna e valicando il Tione. Il primo stralcio, invece, è quello che si aggancia al tratto terminale della Grezzanella fermo da anni al palo. Il Pum, il Piano urbano della mobilità indica quali strade realizzare prevedendo che gli interventi a medio termine abbiano come condizione necessaria per la loro realizzazione il completamento del secondo lotto della Grezzanella, mentre gli interventi di lungo termine sono previsti a seguito dell’apertura della tangenziale sud di Villafranca. «Poiché la Grezzanella non è ancora conclusa, appare evidente il contrasto con il Pum», continuano i consiglieri: «Sulla base di quali dati di traffico atteso si dà avvio a questa rilevantissima opera, dal momento che i dati del Piano fanno riferimento a previsioni di traffico con la Grezzanella finita?». Ci sono poi questioni di impatto ambientale. «Il percorso sul fiume», aggiunge Corazzina, «è ormai una piazza villafranchese, luogo di socialità. La nuova strada è uno sfregio a questo luogo che va invece tutelato». Il Pd propone una soluzione alternativa, lavorando sull’esistente: «Comprendiamo l’annoso problema del traffico pesante e di attraversamento di Villafranca, ma questo è un tratto in diagonale che devasta un’area amata dai villafranchesi e va in contrasto con le scelte urbanistiche cittadine», spiega Martari. «Il tracciato è stato proposto dal sindaco senza alcun coinvolgimento su un tema che riguarderà Villafranca per il prossimi 50 anni. Si apra una fase di ascolto. Noi proponiamo, inoltre, che si sfrutti il più possibile la viabilità esistente. La Provincia spenderà 250mila euro per la rotatoria sulla Sp24 all’incrocio con la strada che porta a Dossi, già molto utilizzata. Si potrebbe allargare quella. Ne deriverebbero anche risparmi economici». I consiglieri ricordano che per le piazze di Alpo e Dossobuono sono stati organizzati diversi incontri partecipativi: «La tangenziale sud costituisce una infrastruttura ancor più importante. L’accelerazione data dal sindaco Roberto Dall’Oca è inspiegabile ed è inaccettabile che la popolazione non venga informata e ascoltata. La nostra speranza ora è che la progettazione della tangenziale sia rivista e che si tenga conto anche di una parte dedicata alla mobilità dolce». •

Maria Vittoria Adami

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