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L'amarcord

La storia del mercato delle pesche a Villafranca. Ora diventerà un parco

Mercato delle pesche, l'amarcord

Per molti è solo una vecchia tettoia scalcinata. Per altri è il simbolo di una tradizione che si è spenta con l'evolversi del mondo globale. La barchessa dell'ex mercato delle pesche con la vicina casa del custode, in via Calatafimi, a Villafranca, è il ricordo di un'epoca di fulgore per la peschicoltura che è stata per buona parte del Novecento il motore economico del comprensorio. Ora lascerà spazio ad altri ricordi, ad altri momenti dell'infanzia altrui perché su quell'area si apre una nuova storia: la barchessa e la casa saranno abbattute e al loro posto si estenderà il nuovo parco urbano del Tione collegato al palazzetto dello sport e alla ciclopedonale che affianca il fiume e gira attorno agli impianti sportivi. Sarà un luogo verde e alberato enorme per i bambini, i ragazzi, le famiglie e gli sportivi.

Oggi l'impresa edile che ha ottenuto l'appalto, la Edil Young di Agrigento, ha preso possesso del cantiere. Sta ripulendo l'area e tra qualche giorno dell'ex mercato delle pesche non resteranno che le vecchie foto degli anni Settanta e Ottanta quando conobbe il suo massimo splendore, prima di abdicare in onore della struttura costruita in via Fantoni negli anni Novanta, anch'essa oggi ormai inutilizzata. Il tran tran dei trattori e degli agricoltori che caricavano e scaricavano casse di pesche e contrattavano sul prezzo non si sentono ormai da trent’anni.

Sotto la tettoia, abbandonata da tempo, le lunghe e alte file di migliaia di cassette legate con i fili di ferro che arrivavano al soffitto, sulle quali vigilava il custode “Cecè” Massagrande per tenere lontani i bambini del quartiere, non colorano più quel luogo abbandonato al degrado. Sulla facciata dell'ex casa del custode c'è ancora la traccia dell'insegna in marmo che indicava, al pianterreno, la filiale, aperta solo per la stagione, della Banca Popolare dove agricoltori e posteggianti portavano il denaro della giornata e facevano un veloce passaggio al bar di fianco. Voluto a metà degli anni Sessanta dall’amministrazione del sindaco Arnaldo Brunetto per rispondere alle esigenze di un mercato nato dapprima davanti al castello e poi spostatosi davanti alla chiesa dei frati Cappuccini, sempre a ridosso del mastio scaligero, il mercato delle pesche di via Calatafimi fu ultimato tra il 1969 e il 1970 per entrare a pieno regime qualche anno dopo. Là sotto si sono intrecciate generazioni di agricoltori di tutto il territorio, quando la peschicoltura era un fiore all'occhiello di Villafranca e faceva scuola. L'imponente area e la barchessa fecero da cornice anche per molti anni alla sagra della parrocchia di Madonna del Popolo condotta da don Giuseppe Righini. Con l'apertura del nuovo mercato, negli anni Novanta, quell'area è stata pian piano abbandonata in attesa di una nuova storia che inizia oggi.

Maria Vittoria Adami

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