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La scuola riapre per quasi tutti

Bambini e ragazzi alla cerimonia ufficiale di ieri sull’apertura delle scuole a Villafranca
Bambini e ragazzi alla cerimonia ufficiale di ieri sull’apertura delle scuole a Villafranca
Bambini e ragazzi alla cerimonia ufficiale di ieri sull’apertura delle scuole a Villafranca
Bambini e ragazzi alla cerimonia ufficiale di ieri sull’apertura delle scuole a Villafranca

Le note di Ennio Morricone, ieri mattina, hanno inaugurato l’anno scolastico villafranchese. Per quasi 8mila studenti di ogni ordine e grado, lunedì è stato il primo giorno sui banchi ma ieri, al castello, l’atto ufficiale che dà il via ai nove mesi più complicati forse di sempre. Sul prato del castello, 700 fra bambini e ragazzi hanno assistito all’alza bandiera, alle parole del sindaco Roberto Dall’Oca e ai discorsi delle istituzioni. Il momento più toccante, però, è stato prima della conclusione della cerimonia – iniziata alle 10 – quando diversi bambini hanno letto sul palco, davanti al microfono con un’asta più alta di loro, poesie e pensieri. «La scuola da mesi si annoiava», ha detto una bambina «e i banchi sbadigliavano». «Quest’anno c’è una novità, la mascherina che abbraccia il viso come una tenda sul sorriso», le parole di un’altra giovane alunna. Prove di normalità per rendere il meno difficile possibile un rientro che di facile ha poco. «I miei amici sono tutti qua», ha detto sottovoce un bambino, «solo un metro più in là». Segno delle distanze da rispettare, ma anche della gioia di essere tornati a vivere una specie di normalità dopo tanto. Il primo a parlare è stato Dall’Oca: «Sono orgoglioso di quanto fatto da questa amministrazione per essere qui oggi. Non c’è una soluzione perfetta per questo momento, ma troveremo la migliore». Non poteva non affacciarsi il tema spazi, annosa questione villafranchese. Ecco che allora rispuntare il famoso campus, polo scolastico che dovrebbe sorgere tra l’area ex tiro a segno, via Magenta e le scuole Alighieri. «Non ci sono alternative per Villafranca se non quella del campus», ha detto il sindaco. C’era una volta in America, suonata dal Movie trio, ha aperto la mattinata. A dare ufficialità all’anno scolastico 2020-2021 è stata la bandiera tricolore issata da Derek Selmo mentre l’inno di Mameli riempiva l’aria. Derek è uno dei tre figli di Monia Gabaldo, la dottoressa villafranchese che tanto si è data da fare per una Villafranca città blu: progetto approvato a fine 2019 per accedere un riflettore sul mondo dell’autismo. In platea, studenti, insegnanti, dirigenti scolastici e tante autorità militari e politiche. David Di Michele, vicepresidente della Provincia con delega all’Istruzione, si è soffermato sulla sicurezza nelle scuole. L’assessore all’Istruzione Anna Lisa Tiberio, invece, ha ringraziato le famiglie degli studenti per la comprensione e per la collaborazione in un momento così complicato. Mentre l’anno scolastico è già iniziato, negli istituti villafranchesi si sta ancora lavorando per garantire la didattica in presenza a tutti gli studenti. La criticità maggiore, infatti, riguarda ancora il liceo Medi. Qui cinque classi, lo stesso numero di quelle che nel 2019 erano state sistemate al secondo piano delle Cavalchini, non hanno ancora posto. Ora, nell’attesa che alcune sezioni del Bolisani si trasferiscano in un’ala dell’ospedale di Valeggio (liberando così aule nella sede staccata di via Ospedale che verranno occupate, appunto, dal Medi), sul retro del liceo sono iniziati i lavori per installare due tensostrutture da utilizzare finché i container, che dovrebbero arginare la questione spazi per un po’, non verranno posizionati. •

Nicolò Vincenzi

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