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La Fiera del riso è appesa a un filo

La pubblicità esposta alla Fiera di Villafranca per annunciare la manifestazione a Isola della ScalaRisottari al lavoro durante l’edizione dello scorso anno alla Fiera di Isola della Scala
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La pubblicità esposta alla Fiera di Villafranca per annunciare la manifestazione a Isola della ScalaRisottari al lavoro durante l’edizione dello scorso anno alla Fiera di Isola della Scala
La pubblicità esposta alla Fiera di Villafranca per annunciare la manifestazione a Isola della ScalaRisottari al lavoro durante l’edizione dello scorso anno alla Fiera di Isola della Scala

Aleggia ancora il mistero sulla Fiera del riso di Isola della Scala. A far saltar tutti sull’attenti, ieri mattina, è stato un post su Facebook della riseria Melotti: «È arrivata la notizia ufficiale», si legge, «la grande Fiera del riso quest’anno non si svolgerà». Manca, però, una comunicazione ufficiale e precisa da parte di Ente fiera e del Comune da cui invece parrebbe che nessuna decisione definitiva sia ancora stata presa a riguardo. L’eventuale rinvio della 54edizione della Fiera seguirebbe lo stesso destino della sagra dell’Anara Pitanara che, come il Maravilla festival, è stata rinviata di dodici mesi. Doveva essere proprio questa la settimana cruciale per decidere se la fiera dovesse o meno iniziare. Il motivo del rinvio, si legge nel post sui social a firma Melotti, è ovviamente la condizione sanitaria legata all’epidemia. La notizia, ed è questo che corrobora la versione della riseria, arriva all’indomani dell’incontro dei sindaci di Isola e Vigasio, Stefano Canazza e Eddi Tosi, con il prefetto Donato Cafagna. «Salta», si legge ancora, «anche questo appuntamento per il mese di settembre che ci faceva incontrare tantissimi di voi. Siamo molto dispiaciuti». Le voci, anche se come detto a ieri nessuna comunicazione ufficiale è stata fornita da Ente fiera, si rincorrevano da tempo fra chi auspicava una fiera magari a ranghi ridotti e chi, al contrario, da tempo avanzava l’ipotesi di un rinvio. Altri addetti al lavoro, invece, sostengono che tutto stia andando avanti per cercare di organizzare l’evento come da programma, consci sempre che se la situazione sanitaria dovesse peggiorare l’annullamento sarebbe l’epilogo naturale. Le riserie, però, nel caso in cui saltasse l’evento, dovrebbero far fronte a incassi ridotti rinunciando alla grande vetrina autunnale. Ma il disagio toccherebbe anche tutte quelle persone che a cavallo tra settembre e ottobre trovano impiego al Palariso. Ed è questo uno dei punti fondamentali di cui tener conto. Una piccola speranza, però, era nata la settimana scorsa all’ombra del castello di Villafranca. Durante la sagra cittadina, all’interno delle mura scaligere, davanti allo stand che proponeva il piatto tipico isolano era stato esposto un enorme cartello in cui si annunciavano le date della fiera 2020: dal 16 settembre all’11 ottobre. Nessuno, prima di quel pannello, aveva osato dare indicazioni così precise togliendo qualsiasi dubbio su un possibile rinvio. Sembrava fatta, tanto che le opinioni più disfattiste erano state fatte tacere da questa improvvisa comunicazione. Molto probabilmente, però, quell’insegna era già stata preparata prima della quarantena o comunque in un periodo precedente rispetto all’ipotesi che la 54edizione non vedesse mai la luce (se poi così sarà). Dopo la fine del lockdown, a inizio maggio scorso, le idee sul tavolo erano tre. La prima, la più difficile da realizzare, era quella che proponeva una fiera identica agli anni precedenti. E quindi accortezze anticontagio certo, ma cancelli aperti a tutti. La seconda, era una fiera contingentata. Il problema, qui, stava nel fatto che minori ingressi avrebbero portato minori entrate e di conseguenza una difficoltà oggettiva nell’organizzazione. La terza, ovviamente, era quella di rimandare tutto al 2021 come sta accadendo a tante altre fiere. Proprio a Isola della Scala, infatti, sono state ufficialmente rinviate sia la sagra dell’Anara Pitanara che il Maravilla festival: entrambe di base a Tarmassia e in scena a settembre. «Il particolare momento che stiamo vivendo, e le restrizioni poste giustamente in atto, non ci consentono di garantire la salute e la sicurezza dei visitatori, dei volontari e di tutti coloro che a vario titolo collaborano», hanno spiegato gli organizzatori. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nicolò Vincenzi

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