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La città con 31mila abitanti mostra il suo volto spettrale

Corso Vittorio  Emanuele deserto a Villafranca  FOTO PECORA
Corso Vittorio Emanuele deserto a Villafranca FOTO PECORA
Corso Vittorio  Emanuele deserto a Villafranca  FOTO PECORA
Corso Vittorio Emanuele deserto a Villafranca FOTO PECORA

Nicolò Vincenzi La croce di Villafranca, cioè le vie centrali della città: corso Vittorio Emanuele II, corso Garibaldi e via Pace, quando sono da poco passate le 16 è semideserta. Villafranca ha recepito il messaggio: tutti a casa. O quasi. Il sindaco Roberto Dall’Oca ieri ha fatto chiudere tutti i parchi giochi attrezzati. Misura necessaria perché erano ancora troppe le persone che affollavano le aree verdi. Anche se, pure ieri pomeriggio, alcuni ragazzi hanno superato le transenne e si sono ritrovati sotto le mura del castello in barba ai divieti. Alcuni negozi approfittano di questi giorni per qualche lavoro di manutenzione straordinaria. E tutti, appiccicati sulla vetrina, anche se con formule diverse, hanno lo stesso cartello: a causa dell’emergenza coronavirus siamo chiusi. In piazza Giovanni XXIII restano aperti tabaccaio ed edicola, nient’altro. Si vede del movimento solo nei paraggi delle farmacie. Quella comunale sul corso invita i clienti e non entrare in più di sei persone per volta. A Madonna del Popolo la situazione è leggermente differente. Il biglietto lo si prende all’esterno della farmacia. Le persone, in silenzio, guardandosi l’un con l’altro, mantengono le distanze. Con il numero che indica il proprio turno in mano si entra nel locale dove si trova subito il gel igienizzante per le mani. I farmacisti hanno tutti le mascherine per proteggersi. E fuori dal negozio, a caratteri cubitali, c’è scritto che di mascherine non ce ne sono più, di nessun tipo. Nelle altre edicole di Villafranca, complice anche la bella giornata, si fa la coda fuori. I gestori di quella di via Custoza precisano che nel negozio si entra uno solo per volta. Come in municipio, dove il numero massimo consentito è di cinque persone. Qualcuno cammina, c’è chi corre e fa jogging lo stesso. La polizia locale fa la ronda. Mentre i parchi, una quarantina quelli sparsi tra capoluogo e frazioni, diventano luoghi da tenere sotto osservazione costante. I cartelli recitano: «Sono chiuse al pubblico, fino a nuova disposizione, la aree attrezzate a giochi per bambini nei parchi pubblici». Gli scivoli e le altre giostre per i più piccoli sono transennate e il nastro bianco e rosso ne impedisce l’accesso. L’unico varco consentito è quello per accedere all’area sgambettamento. Poi vuoto, silenzio e sguardi a metà fra l’incredulo e la curiosità per una situazione straordinaria ma necessaria. •

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