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Mozzecane

L'incidente un mese fa in moto, Gianni non ce l'ha fatta

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Gianni Scatolon e il luogo dell'incidente a Mozzecane
Gianni Scatolon e il luogo dell'incidente a Mozzecane
Gianni Scatolon e il luogo dell'incidente a Mozzecane
Gianni Scatolon e il luogo dell'incidente a Mozzecane

La speranza che potesse farcela era appesa ad un filo sottilissimo, che si è spezzato l’altra notte, quando il cuore di Gianni Scatolon, 71 anni, ricoverato in terapia intensiva al polo Confortini dal 13 di agosto dopo un incidente stradale, ha cessato di battere. L’uomo, che abitava a Mozzecane, era un manutentore di grandi impianti industriali, lascia la compagna Loredana ed i figli adulti, Davide e Simone.

Il 13 agosto, Scatolon in sella alla sua moto Honda, mentre viaggiava tra via San Faustino e via Roma, a Mozzecane, era finito contro un furgone. Era rimasto illeso, invece, l’autista alla guida del Ducato Fiat, un senegalese di sessant’anni. Sul posto, oltre a due mezzi di soccorso di Verona emergenza, erano andati anche i carabinieri dell’Aliquota radiomobile di Villafranca che ricostruirono la dinamica del sinistro. Secondo una prima ricostruzione, la moto Honda stava viaggiando in direzione Mantova su via Roma quando iniziò la svolta a sinistra. Proprio in quel momento, stava arrivando sulla corsia opposta in direzione di Verona il Ducato Fiat, guidato dal senegalese di 60 anni, che ha urtato la moto guidata dal veronese. Il centauro ha fatto un volo di alcuni metri, riportando una serie di ferite e lesioni, considerate molto serie dai sanitari di Verona emergenza tanto da ricoverarlo a borgo Trento in codice rosso.

Da allora l’uomo era rimasto sempre sedato, senza alcun cenno di ripresa. «Purtroppo soltanto un miracolo poteva dare un epilogo diverso a questa vicenda», spiega il consigliere regionale Thomas Piccinini, ex sindaco di Mozzecane, «Gianni era un simpaticone, un uomo di compagnia che amava la vita ed era un grande tifoso della Juventus. Lo conoscevo da tanto, i suoi figli sono miei coetanei. Mi hanno dato loro la notizia. Fino in fondo abbiamo sperato tutti che accadesse un miracolo che non è accaduto, fin dall’inizio speri, nonostante i medici ti lascino poche speranze che succeda l’impossibile. Gianni ci mancherà proprio per la sua simpatia e per la voglia di vivere che aveva ed era contagiosa».

Alessandra Vaccari

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