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Invia foto osé ad amico social che la ricatta

Sono stati i carabinieri di Valeggio ad identificare e denunciare a piede libero il torinese di 55 anni per tentata estorsioneLa donna è stata ricattata per le sue foto a luci rosse
Sono stati i carabinieri di Valeggio ad identificare e denunciare a piede libero il torinese di 55 anni per tentata estorsioneLa donna è stata ricattata per le sue foto a luci rosse
Sono stati i carabinieri di Valeggio ad identificare e denunciare a piede libero il torinese di 55 anni per tentata estorsioneLa donna è stata ricattata per le sue foto a luci rosse
Sono stati i carabinieri di Valeggio ad identificare e denunciare a piede libero il torinese di 55 anni per tentata estorsioneLa donna è stata ricattata per le sue foto a luci rosse

La veronese di 44 anni aveva avuto subito fiducia in quell’uomo appena conosciuto su Facebook. Utilizzava modi gentili sia via messaggio in rete che successivamente al telefono. Si era spacciato per dipendente della Croce rossa pur di carpirle tutta la fiducia possibile. Le aveva poi chiesto foto osè e lei gli aveva spedito quegli scatti e video pur di compiacere a quello che sembrava l’inizio di un grande amore. Che, in realtà, è finito nel giro di pochi giorni quando il semisconosciuto contatto social le ha chiesto prima le foto spinte della figlia di venticinque anni e poi soldi pur di non diffondere i suoi scatti. A questo punto, la donna si è ribellata, ha rifiutato le richieste del suo «amico» e ha denunciato tutto ai carabinieri. Al termine delle loro indagini, i militari di Valeggio hanno identificato B.R., 55 anni, residente a Torino e l’hanno denunciato con le accuse di tentata estorsione oltre che trattamento illecito di dati personali. Le indagini non si chiudono qui: gli investigatori procederanno quanto prima con altri accertamenti sul computer del cinquantacinquenne per verificare che non abbia ingannato altre donne in quel filone aperto anche dalla trasmissione «Chi l’ha visto» e chiamato «truffe romantiche». La vicenda inizia un paio di settimane fa quando la veronese, originaria di Valeggio, entra in contatto con il torinese che le chiede l’amicizia. Tutto all’inizio sembra filare per il verso giusto con il falso dipendente della Croce rossa. Dai primi messaggi, la veronese, impegnata in lavori saltuari, passa alle telefonate, in un contesto finalizzato per la veronese a far nascere qualcosa di più importante di una semplice amicizia virtuale. Lui si dice subito disponibile ad intraprendere una relazione sentimentale. In cambio, però, chiede alla sua nuova amica di inviargli qualche foto un po’ spinta. La veronese, illusa delle promesse del piemontese, inizia a mandargli qualche scatto ma non troppo spinto. Il cinquantacinquenne insiste per aver anche qualche video ancor più a luci rosse. La quarantaquattrenne acconsente sempre più immersa in questa storia virtuale senza fare i conti con quel po’ di diffidenza che servirebbe sempre in questi casi. Pochi giorni ancora e quella pseudo relazione cambia connotazione. Il «crocerossino», il «principe azzurro» si trasforma in un estorsore. Le chiede altre immagini non solo sue ma anche della figlia di 25 anni. Vuole anche soldi altrimenti avrebbe diffuso foto e video già inviategli a sua figlia, poi al fidanzato della giovane e, alla fine, anche a tutti i contatti di Facebook, facilmente reperibili sul profilo della donna. È l’inizio di un incubo. La vittima si rifiuta, chiede spiegazioni di questo cambio di rotta. Ma non c’è nulla da fare. Lui risponde attuando le sue minacce: video e foto osè della veronese finiscono nel profilo Instagram della figlia. Di fronte alla bruttissima piega presa in questa vicenda, alla veronese non resta che rivolgersi ai carabinieri di Valeggio. Viene così identificato B.R. Emerge che a carico del torinese ci sono parecchi precedenti sempre per reati simili, effettuati in tutto il Belpaese. Utilizzava sempre lo stesso modus operandi sui social, ingannando sempre donne sole in cerca di una relazione stabile. •

Giampaolo Chavan

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