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La grandinata sul Veronese

In ginocchio le produzioni di frutta, vigne a rischio. «Ecco il cambiamento climatico»

GRANDINATA SOMMACAMPAGNA (TURAZZINI-BERNARDI)

La violenta, e per molti versi inconsueta, grandinata abbattutasi nel tardo pomeriggio di venerdì nella zona di Sommacampagna e nella vicina area di Verona Nord (oltre che nell'Est Veronese) ha azzerato quel che rimaneva della produzione di frutta che era rimasta indenne dagli effetti delle gelate di qualche settimana fa, e c'è forte preoccupazione anche per l'uva. Il primo quadro degli effetti dell'evento lo fornisce Michele Marani. Egli è il direttore di Codive, uno dei due consorzi che riuniscono gli agricoltori che nel Veronese usufruiscono dei contributi statali per le assicurazioni relative alle produzioni del settore primario. “A Custoza, così come in altre aree del territorio di Sommacampagna, alla Bassona ed in un po' tutto il territorio di Verona Nord si è verificata una grandinata che è durata per un tempo molto lungo, più di dieci minuti, ed è stata intensa”, dice Marani.

“Temo che si possa dire che la produzione di pesche nettarine e kiwi sia stata azzerata e c'è preoccupazione per le vigne, che in questo periodo hanno già fatto uscire i nuovi germogli. Nell'area colpita ci sono tre denominazioni ad origine controllata: il Custoza, la cui area di produzione sembra essere stata interessata solo per una striscia, il Bardolino ed il Pinot grigio. Anche Coldiretti conferma che si è trattato di un evento dalle conseguenze pesanti.

 

Grandinata a Sommacampagna

 

“L'intensità dei chicchi ha, in alcune aziende, compromesso le reti di protezione degli impianti di actinidia, che non hanno retto al peso del ghiaccio”, dice la federazione. Secondo la quale “anche nel Veronese siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici, visto che l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi”.

Luca Fiorin

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