Il torrino di Sant’Andrea sarà rimesso a nuovo

In questi giorni sono iniziati i lavori di consolidamento del torrino, il campanile a vela, della millenaria pieve di Sant’Andrea al cimitero, per una spesa prevista di diecimila euro. Committente è la parrocchia e i progettisti sono gli architetti Gianluca Maria Bighelli e Luigi Rivetti. La pieve di Sant’Andrea è il gioiello delle iniziali otto chiese del paese (ora sette dopo che il Pollo Arena trasformò in magazzino negli anni Settanta la chiesa di villa Venier). La pieve è sorta sui ruderi di un preesistente tempio pagano dedicato alla dea Leituria, poi Diana. Da una lapide si ricava il nome dei consoli Lentulo e Nornano, del 38 a.C.; è dedicata all’apostolo Andrea, fratello di San Pietro e patrono dei pescatori. La pieve di Sant’Andrea è monumentale, ad architettura basilicale, con tre navate, costruita a rozzo ciottolo. Ma a catturare l’interesse maggiore è il grande Giudizio Universale, nella controfacciata ovest, con influssi bizantini e somiglianze con i mosaici di Torcello, datato dagli studiosi tra l’inizio del XII e l’inizio del XIII secolo. È un vero gioiello del romanico veronese, riferimento importante per gli studiosi del periodo, che sempre più spesso la visitano, alcuni provenienti anche da oltreoceano. Il restauro durato dal 1938 al 1940, a cura dell’architetto Ferdinando Forlati e della moglie Bruna Tamaro, riportò alla luce un importantissimo ciclo di affreschi, del XII e inizio XIII secolo, che giaceva sotto uno strato di calce. Il vecchio campanile crollò nel 1853 e venne sostituito con uno moderno, a vela. La chiesa, oltre che da Ferdinando e Bruna Forlati, fu degnamente illustrata dal giornalista Guido Vicenzoni nell’opera «Sant’Andrea, la millenaria chiesa di Sommacampagna». Intenzione della squadra campanaria di Sommacampagna, a lavori terminati, è di dotare di una nuova campana il torrino in consolidamento. •. Lorenzo Quaini