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Il sindaco querela per offese on line

Il profilo del gruppo Facebook sul quale ha scritto il cittadino querelato dal sindaco FOTO PECORA
Il profilo del gruppo Facebook sul quale ha scritto il cittadino querelato dal sindaco FOTO PECORA
Il profilo del gruppo Facebook sul quale ha scritto il cittadino querelato dal sindaco FOTO PECORA
Il profilo del gruppo Facebook sul quale ha scritto il cittadino querelato dal sindaco FOTO PECORA

La politica del ventunesimo secolo si fa da casa armati di connessione internet, computer (o telefonino) e un account Facebook. A Isola della Scala, però, a mettersi uno difronte all’altro sono il sindaco Stefano Canazza e il cittadino Giampietro Falsiroli. Quest’ultimo, fervido oppositore sui social del sindaco, pochi giorni fa è stato querelato da Canazza per diffamazione: un fulmine a ciel sereno, a detta di Falsiroli, che tutto si sarebbe aspettato tranne di ricevere una chiamata dei carabinieri per metterlo al corrente di quanto stava accadendo. Le parti, ovviamente, sono distanti tra loro. A collegarle, però, ci sono post su Facebook, fotografie e tante parole che i due si sono scambiati sul gruppo Segnalazioni Isola della Scala che conta più di 3.500 iscritti. La vicenda parte da lontano e le ricostruzioni di entrambi sono differenti. Secondo Falsiroli, infatti, in un foto pubblicata dal sindaco il 24 gennaio scorso (in quei giorni si parlava di una pista ciclabile di Isola non ancora inaugurata) in lontananza si vedrebbe proprio Falsiroli. «Sono stato fotosegnalato», sbotta ora il cittadino. Da lì, nei commenti alla foto dove Canazza spiega che presto i lavori sulla pista verranno ultimati, è iniziato tutto. Quando gli viene chiesto come mai il sindaco abbia deciso di intraprendere vie legali Falsiroli risponde: «Per intimidirmi. Per evitare che io possa continuare nulle mie azioni individuali di controllo». Va detto infatti che Falsiroli-come del resto (legittimamente) anche il sindaco-è molto presente sui social: strumento che utilizza per portare all’attenzione, secondo lui, le criticità in paese. Nei commenti a quella famosa foto, però, si è scatenato il putiferio. Tra le frasi scritte da Falsiroli c’è anche quel «politicamente buffone» che, ipotizza proprio Falsiroli, avrebbe infastidito il sindaco. Sono tanti però gli scambi di opinioni e altrettante sono le frasi che dovranno essere quantomeno interpretate. Falsiroli non si capacita come mai dal nulla, come dice lui, dopo più di tre mesi da quel post, si ritrovi ora in questa complicata situazione. «Non mi ha mai chiesto di ritirare quanto scritto. Non mi ha mai anticipato l’intenzione di querelarmi. Assolutamente non mi ha mai fatto presente quali sono le offese che gli avrei fatto», prosegue Falsiroli che aggiunge pure di aver chiesto pubblicamente scusa, sempre su Facebook, lo scorso 8 aprile. La questione, però, si avvita intorno al significato delle parole utilizzate. E cioè se quelle di Falsiroli abbiano solamente il connotato della critica politica, come riferisce lui, oppure no e vadano oltre. Dettaglio, questo, non indifferente. «In tutti i miei commenti», sostiene il querelato, «si vede chiaramente che sto parlando sotto il profilo politico. E del suo atteggiamento politico». Canazza, invece, sostiene che quanto letto sui social rientri a pieno diritto nella fattispecie della diffamazione. «Per quanto riguarda la critica politica», dice il sindaco, «e per come la vedo io, c’è totale libertà. Ma qui non si tratta di una questione politica. È esclusivamente personale», scandisce. Non è stata una scelta facile, commenta Canazza spiegando così il tempo trascorso dal post incriminato alla decisione di querelare. «Ci ho pensato tanto», prosegue il primo cittadino, «perché è un peso anche per me. Ma quello era un atteggiamento reiterato. Ripeto: totale libertà per le opinioni politiche, ma nessuno può permettersi di offendere. Quello che ho letto non ha niente a che fare con la politica perché non si tratta di un attacco al sindaco, ma alla persona». Nel frattempo si è mosso anche l'avvocato e consigliere di minoranza Roberto Venturi (Centro destra per Isola) che ha lanciato l’hashtag Canazza denuncia anche me, confermando pubblicamente l’appoggio a Falsiroli. •

Nicolò Vincenzi

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