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Il sindaco: «Il paese riparte». Ma è già lite

Annamaria BigonIl sindaco Lucio Buzzi in consiglio comunale
Annamaria BigonIl sindaco Lucio Buzzi in consiglio comunale
Annamaria BigonIl sindaco Lucio Buzzi in consiglio comunale
Annamaria BigonIl sindaco Lucio Buzzi in consiglio comunale

Povegliano riparte. Parola del sindaco Lucio Buzzi. Era la fine del 2016 quando in paese si infuocava la polemica tra l’amministrazione e la minoranza sulla questione del bilancio. Sono passati quasi tre anni dai primi battibecchi in consiglio comunale. Due anni dalla scelta di procedere al piano di predissesto salvo poi cambiare rotta. Ora pare che tutto possa essere lasciato alle spalle. Lo annuncia il gruppo di maggioranza spiegando che finalmente il paese può guardare al domani «con maggior fiducia e rinnovato entusiasmo». Conclusione che però non trova d’accordo Nuove prospettive, l’altra parte politica del paese, che invece parla di «dichiarazioni vergognose» di «danni enormi per Povegliano» e di «aver seminato odio per tre anni». Tradizione e futuro, con un comunicato, mette in evidenza il risultato di amministrazione che, si legge, «di fatto chiude ogni vertenza pregressa sui disavanzi e altri problemi». E aggiunge: «I vincoli di bilancio sono stati ricostruiti, ogni numero messo al suo posto». Tradotto: abbiamo fatto sacrifici, ma il peggio è passato. Niente più tagli ai servizi e alle indennità degli amministratori per quello che viene riassunto come un «traguardo importantissimo». «I soldi», continua la maggioranza riferendosi alle casse del comune, «sono frutto dei risparmi effettuati nel 2017 e nel 2018». L’analisi però va anche un po’ oltre, elencando le cifre. «La cassa», si legge ancora, «contiene oggi anche i 902mila euro spendibili e vincolati per spese di investimento in opere e altri 361mila spendibili di parte». Quindi, di quest’ultima cifra, 120mila euro verranno utilizzati per «chiudere il debito fuori bilancio per la strada Grezzanella, ancora da pagare alle Regione». Mentre altri 474mila verranno immessi nel fondo pluriennale vincolato, in quelli dei crediti di dubbia esigibilità e per le società partecipate. Non manca poi la punzecchiatura, velata ma non troppo, alla precedente amministrazione: «Mettiamo la parola fine ad annualità in cui le cifre disponibili erano usate in maniera impropria, non vincolate o derivanti da avanzi non riscontrati». Infine, si ribadisce il motto già lanciato dallo stesso Buzzi anche in uno degli ultimi consigli comunali: «Avevamo detto che il 2019 sarebbe stato l’anno del rilancio e della ripartenza. Grazie ai poveglianesi che hanno capito e si sono resi conto della gravità della situazione». Per questo motivo, a Povegliano, conclude la maggioranza, si potranno programmare interventi sul territorio dando spazio a lavori pubblici e manutenzioni per troppo tempo dimenticate. Ma se la vicenda è davvero alle battute finali, manca ancora l’ultimo paragrafo. E a scriverlo è l’opposizione. Non ci sta infatti il gruppo di minoranza che replica duramente, tanto da accusare l’amministrazione di «godere» nell’«avere rovinato un paese». «Soprattutto», sostengono i consiglieri di Nuove prospettive, «se pensiamo che ancora una volta trovano (la maggioranza, ndr) il “coraggio” di prendere in giro i cittadini». L’affondo poi continua: «La delibera della Corte dei conti è chiara laddove non parla di pagare i debiti, ma di ricostituire dei vincoli con somme che, appunto, non vanno a sanare dei “buchi di bilancio”, ma che possono essere spesi per investimenti». Nuove prospettive cavalca poi l’onda già ribadita in passato, riprendendo in mano il cambio della normativa per la redazione del bilancio (entrata in vigore nel 2015) quale causa dell’intera vicenda. Sottolineando poi come l’amministrazione Bigon l’abbia interpretata «come tanti altri comuni del Veneto e del veronese», rimanendo saldi alle affermazioni fatte in passato secondo cui sarebbero servite sì delle accortezze, ma senza scomodare il piano di predissesto. «Così il tanto decantato milione di euro, dalla maggioranza definito come debito», evidenziano, «altro non è che un accantonamento di somme che ora possono ben spendere». La controffensiva riprende anche le cifre riportate dal gruppo di Buzzi. Aggiungendo però un dato: «Ora il Comune ha, come precisato nella delibera del consiglio comunale del 6 maggio, 2milioni 706mila euro in cassa e l’amministrazione ha il coraggio di raddoppiare l’Irpef ai cittadini», la stoccata dell’ex sindaco. Sara questa la fine della contesa? •

Nicolò Vincenzi

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