Il Comune di Sona ha preso le distanze dalle esperienze raccontate dal rapper Massimo Pericolo, spiegando di non condividerle, ma non ha tolto il patrocinio al festival, nonostante anche i gruppi di minoranza Lega e Verona domani si fossero detti contrari alla concessione.
La «colpa» del cantante sono i testi delle sue canzoni che parlano anche di droga e non risparmiano bestemmie, tanto che il parroco di Sona, don Giorgio Zampini, è intervenuto organizzando, proprio a ridosso dell'inizio del concerto, un «rosario di riparazione per quanto verrà cantato». Venerdì sera, alle 21, orario di convocazione del rosario, in chiesa c’erano una decina di persone, a Villa Romani per il concerto oltre duemila.