<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Il parroco taglia venti alberi, è protesta

L’area dietro alla canonica di Salionze con gli alberi tagliati FOTO PECORA
L’area dietro alla canonica di Salionze con gli alberi tagliati FOTO PECORA
L’area dietro alla canonica di Salionze con gli alberi tagliati FOTO PECORA
L’area dietro alla canonica di Salionze con gli alberi tagliati FOTO PECORA

Ci sono rimasti male in tanti a Salionze per il taglio di una ventina di piante, quasi tutte d’alto fusto, avvenuto nei giorni scorsi nell’area verde dietro la canonica. A cadere sotto i colpi delle motoseghe varie essenze, dalle robinie agli ippocastani, con una drastica modifica al paesaggio, sia per chi percorre via Trento, in direzione di Cavalcaselle, sia per chi si dirige verso Peschiera attraverso via del Garda. Ora, infatti, c’è il vuoto sopra la collinetta che sovrasta il piccolo muro collocato a protezione della trafficata via del Garda. In molti sono andati a vedere sul posto, per capire dai ceppi se le piante fossero in cattive condizioni, tali da giustificare il taglio, ma senza ricavare indicazioni in tal senso. Non risultano nemmeno indagini Vta (Visual tree assessment, valutazione visiva dell'albero su basi biomeccaniche) per capire le reali condizioni di ciascun albero. «Questo intervento non l’abbiamo capito», confessa un residente, amareggiato per quanto è accaduto, «perché di verde in centro a Salionze ce n’è poco e tutelarlo dovrebbe essere un impegno di tutti, del Comune ma anche dei privati. Ormai è assodato che il verde ha tanti effetti positivi, dall’attenuazione degli estremi termici alla lotta all’inquinamento, dalla mitigazione dell’impatto visivo al benessere psicofisico per i cittadini, oltre a ridurre il dissesto idrogeologico». Proprio su questo versante c’è qualche preoccupazione, perché la grande massa di terra prospiciente via del Garda potrebbe mettersi in movimento, qualora vi fossero forti piogge, non trovando più le piante a rinsaldare il terreno. Alle osservazioni dei salionzesi don Paolo Troiani, che svolge da un po’ di tempo le funzioni di parroco, replica sostenendo che l’abbattimento delle piante risponde a criteri di sicurezza e di opportunità. «È stato un intervento preventivo», dichiara il sacerdote, «perché le piante, cresciute nel tempo in modo spontaneo, guardavano verso la strada, col rischio magari di creare pericoli all’esterno. Inoltre, non facevano ombra dove solitamente si radunano i bambini del grest. Per questo assieme al vivaista abbiamo deciso l’abbattimento con una successiva piantumazione di qualche pianta autoctona nella parte pianeggiante, in modo che producano l’ombra necessaria. Rimane intatta la zona limitrofa con gli ulivi che ci danno frescura». Secondo don Paolo Troiani non dovrebbero nemmeno esservi rischi di smottamento della massa di terra dove prima c’erano le piante. «Abbiamo lasciato i ceppi e le radici», rileva il parroco, «proprio per evitare che ci siano dei movimenti e in prospettiva pianteremo dei pali di cemento per rinforzare la parte più vicina alla strada». Per don Troiani, che dice d’aver prima sentito sul tema un membro dell’amministrazione comunale, si trattava di un intervento di routine, da completare con il reimpianto. Dal Comune negano segnalazioni agli uffici competenti e filtra un po’ d’irritazione, trattandosi di un’area centrale della frazione. In quell’area e nel campo di calcio vicino si svolge infatti anche la rievocazione storica dell’incontro tra Leone Magno e Attila, re degli Unni. Cresce intanto nella cittadinanza la consapevolezza che l’unico modo per evitare i comportamenti più disparati nella gestione del verde urbano (qualche anno fa vi fu una violenta capitozzatura sempre a Salionze) sia un’attenta pianificazione che porti il Comune a dotarsi di un Piano del verde e di un regolamento. •

Alessandro Foroni

Suggerimenti