<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Il nodo Grezzanella in Consiglio regionale

Il tratto finale della Grezzanella alla rotonda che reindirizza il traffico in centro a Villafranca
Il tratto finale della Grezzanella alla rotonda che reindirizza il traffico in centro a Villafranca
Il tratto finale della Grezzanella alla rotonda che reindirizza il traffico in centro a Villafranca
Il tratto finale della Grezzanella alla rotonda che reindirizza il traffico in centro a Villafranca

Un ordine del giorno approvato all’unanimità a Venezia. Una riunione con tutti i parlamentari a Villafranca. E a sorpresa pure il ritorno del tema della Tibre. La Grezzanella ha tenuto banco martedì sera al consiglio regionale a Venezia dove era in discussione il Def della Regione, il documento programmatico propedeutico al bilancio. La discussione è iniziata con l’emendamento al testo proposto dalla consigliera Pd Anna Maria Bigon. L’ex sindaco di Povegliano ha chiesto di citare nel Def che il completamento della Grezzanella, la variante alla Sr62 che farà da circonvallazione a Villafranca, è una priorità per la Regione. «Nel documento è citata la regionale 10 che passa per Legnago. Perciò volevo che venisse messo nero su bianco anche l’intervento sulla Grezzanella. Il Def è l’unico documento programmatico, è importante che l’opera sia elencata lì». La proposta è stata però bocciata. L’assessore ai lavori pubblici Elisa De Berti (Lega) ha spiegato che la Grezzanella è già una priorità della Regione. «Lo è da vent’anni», replica ora Bigon, «ma non è stata completata. La Regione deve prendere atto che è una sua priorità. Dare la responsabilità ad altri è troppo semplice». Tra l’altro, alcuni anni fa, la strada, nell’elenco delle priorità segnalate dalla Provincia era stata superata dalla Sp6 che ottenne il finanziamento pur essendo in elenco dopo la Grezzanella. Che la strada, dunque, scivoli dalla lista delle priorità non sarebbe nuovo. L’emendamento è stato bocciato. Ma in serata il consigliere Massimo Giorgetti (Più Italia!) ha sottoposto al consiglio altri due ordini del giorno, tra cui uno dedicato alla Grezzanella. Il testo sollecitava la giunta regionale a premere su Governo e Anas per concretare la Grezzanella. L’odg è stato modificato dall’assemblea e poi votato all’unanimità, anche dalla minoranza del Pd che tuttavia ha delle riserve in merito: «L’emendamento al Def è più incisivo di un odg che è stato votato anche nel 2016», continua Bigon. «L’odg è un passo avanti e come consiglieri veronesi l’abbiamo sottoscritto, ma è insufficiente: è un impegno all’acqua di rose, meno vincolante». Nel frattempo a Villafranca ci si prepara alla riunione promossa dal sindaco Roberto Dall’Oca che vuole mettere allo stesso tavolo tutti i parlamentari veronesi per chiedere comunità d’azione, oltreché d’intenti, per sciogliere il nodo iniziando dalla firma del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al decreto di riclassificazione delle strade Anas, escamotage che farà passare sotto la competenza della società la Grezzanella che sarà così ultimata. La riunione sarà il 15 novembre e vi parteciperà anche l’assessore De Berti. Ma la Grezzanella, martedì, è spuntata nella discussione anche del secondo ordine del giorno presentato da Giorgetti che ha richiamato l’attenzione su un altro grande progetto: la Tibre, il collegamento stradale tra Brennero e Tirreno. La costruzione di questa arteria, anch’essa accantonata da tempo, porterebbe con sé, come opera compensativa, la realizzazione di un terzo stralcio della Grezzanella che andrebbe da Villafranca a Mozzecane, eliminando il traffico pesante e di attraversamento dai centri di Pizzoletta, San Zeno in Mozzo e Mozzecane. Giorgetti ha riproposto il tema come possibilità di sviluppo per Verona e il Veneto. «La Tibre è stata sottovalutata, ma ora la legge Sblocca Cantieri la contempla. L’opera permetterebbe di veicolare il traffico merce che giunge dal Tirreno tra Lombardia e Veneto. L’Emilia Romagna vuole tenerne il tracciato sotto il Po e per noi sarebbe dannoso perché saremmo tagliati fuori da un’opportunità per i nostri due interporti, tra cui il Quadrante Europa, e per la A22», spiega Giorgetti che non risparmia critiche: «In Regione per la viabilità veronese abbiamo sentito tante promesse, ma nulla di fatto perché tutti concentrati sulla Pedemontana. La Tibre è un tema che va ripreso, per noi è strategico, i soldi ci sono e pure i progetti esecutivi. Coinvolgerò le amministrazioni locali interessate perché ci sia una richiesta del territorio». Ma proprio dal territorio non mancheranno le polemiche da diversi fronti che si oppongono a quel tracciato molto discusso anni fa. •

Maria Vittoria Adami

Suggerimenti