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«Il Magalini non ritorna Covid Hospital»

Paolo Montresor
Paolo Montresor
Paolo Montresor
Paolo Montresor

Il Magalini non subirà chiusure o limitazioni. Né tantomeno tornerà ad essere il covid hospital dei momenti più duri della pandemia. Lo ha ribadito con forza ieri il sindaco di Villafranca Roberto Dall’Oca spiegando di aver avuto rassicurazioni da parte del direttore generale dell’Ulss9, Pietro Girardi, e dall’assessore regionale alla sanità, Manuela Lanzarin. Concetto ribadito, sempre ieri, anche dal direttore dell’ospedale villafranchese, Paolo Montresor, e dal capo dipartimento di chirurgia del Magalini, Giuseppe Pecoraro. Ci si muove su un campo lastricato di incertezze, anche se sono meno rispetto a un anno fa. È chiaro che il riacutizzarsi in maniera severa della pandemia porterebbe a rivedere tutto quanto. Ma quel momento, come hanno sottolineato Montresor e Pecoraro, per ora è ancora lontano. La situazione all’ospedale Magalini, infatti, conta 10 pazienti covid ricoverati. Due di questi gravi, in terapia intensiva. Cifre molto diverse rispetto a quelle drammatiche di 12 mesi fa. «Il Magalini in questo momento», ha detto il direttore della struttura villafranchese, dottor Montresor, «funziona regolarmente. Non abbiamo chinato la testa davanti al virus». Montresor ha poi aggiunto: «Le sale operatorie, le rianimazioni, le degenze programmate e non, così come il nostro pronto soccorso, funzionano normalmente». Il problema casomai, e lo ha ribadito Montresor, è quello del personale ancora in carenza. Il direttore del Magalini ha anche sottolineato come il momento, pur sempre in piena epidemia, sia più gestibile rispetto a un anno fa grazie ai vaccini: «Sono efficaci, è un dato di fatto. Chi è vaccinato ha un decorso della malattia più soffice». «Abbiamo rassicurazioni per cui il Magalini non diventerà covid hospital a meno di disastri», sono le parole di Pecoraro. «Prospettiva che grazie alle vaccinazioni sembra inverosimile», ha precisato il capo dipartimento della chirurgia. C’è poi da registrare l’umore di chi da ormai quasi due anni combatte il virus. «Siamo tutti molto stanchi», ha confessato Montresor, «ma è la situazione della sanità in genere. Vedo comunque un clima di fiducia». Parole riprese anche da Pecoraro: «Gli animi al Magalini sono sereni. È un momento difficile per tutti ma vociferare crea solo problemi». La possibilità quindi che l’ospedale di Villafranca possa fare passi indietro sembra lontana. Tanto che, e lo ha precisato anche ieri Montresor, alcuni reparti, esempio ne è quello di neurologia, proprio in questi giorni stanno riaprendo. «Ci sono ospedali che hanno il doppio, se non il triplo, dei ricoverati rispetto all’ospedale di Villafranca, ma si parla sempre e solo del Magalini che viene costantemente preso di mira. Finiamola di creare tensioni all’interno della struttura», sbotta Dall’Oca. Scongiurando l’ipotesi di una nuova conversione in covid hospital, il sindaco ha ribadito le rassicurazioni ricevute sia dalla Regione che dall’Ulss: «Terremo tutte le funzioni che sono ripartite. Noi ci siamo».•.

Nicolò Vincenzi

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