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Il corteo funebre arriva al cimitero ma non c’erano né gli operai né il loculo

Il cimitero di Buttapietra dove ieri i parenti non hanno trovato nessuno ad attendere la salma
Il cimitero di Buttapietra dove ieri i parenti non hanno trovato nessuno ad attendere la salma
Il cimitero di Buttapietra dove ieri i parenti non hanno trovato nessuno ad attendere la salma
Il cimitero di Buttapietra dove ieri i parenti non hanno trovato nessuno ad attendere la salma

Quando il corteo funebre di Marco Chiavegato è arrivato al cimitero, i parenti e amici non volevano credere ai loro occhi. Non c’era nessuno ad attendere il feretro per la sua tumulazione e il loculo prenotato non era stato nemmeno preparato. Per chi ha perso il proprio caro a soli 56 anni si tratta di un ulteriore dramma al quale non si è ancora data una soluzione definitiva. La bara del veronese è stata tumulata per il momento in una tomba provvisoria in attesa di essere sepolta a terra così come avevano chiesto i parenti di Chiavegato al Comune. Dal Municipio fanno sapere che ci vorrà del tempo anche «se la volontà del Comune», spiega il sindaco di Buttapietra Sara Moretto, «è quella di risolvere il problema quanto prima». L’addio a Marco Chiavegato è iniziato ieri alle dieci nella chiesa parrocchiale di Buttapietra. Al termine della funzione, il corteo si è trasferito al cimitero e lì parenti e amici hanno avuto la pessima sorpresa di non trovare nessun operaio ad attendere il feretro per la sua tumulazione nel loculo. Di più: il posto per la salma al quarto piano nella struttura di cemento, non era stato nemmeno preparato per accogliere la bara. Alla sorpresa, si è subito sostituita la rabbia e la telefonata al dipendente comunale al quale i famigliari si erano rivolti due giorni prima per organizzare la sepoltura del loro caro. In quell’occasione, erano stati pagati i 1.500 euro per il posto al camposanto così come stabilisce il regolamento municipale e si era fissata a ieri mattina la conclusione delle operazioni funebre. Una volta resisi conto dell’errore di ieri mattina, dal Comune è partita la telefonata all’impresa, incaricata dall’ammanistrazione per le sepolture nel cimitero locale. I tempi della sepoltura si sono così dilatati anche perchè l’azienda ha sede a Cerea. In un primo momento, parenti e amici non hanno mollato e sono rimasti al cimitero per dare l’ultimo saluto a Marco con la bara in sosta sul marciapiede. Poi, però, tutti hanno ceduto anche perchè erano presenti delle persone anziane che non potevano restare ancora tanto tempo in piedi in attesa della tumulazione. E così dopo più di un’ora, la salma è stata lasciata in una tomba provvisoria mentre parenti e amici lasciavano il cimitero. Il sindaco Sara Moretto appare mortificata per ciò che è avvenuto ieri mattina: «Abbiamo proposto una modalità ai famigliari per risanare l’errore, fatto da un dipendente pubblico. Vogliamo trovare la soluzione migliore con loro», dice. La prima cittadino ci tiene poi a precisare che «come amministrazione non abbiamo nulla di cui vergognarci nè vogliamo nascondere alcunchè». L’errore è stato commesso dagli uffici e non è politico. «Avvieremo un procedimento disciplinare a carico del dipendente che risponderà di questo grave episodio» annuncia Sara Moretto. Ciò non toglie nulla alla gravità della vicenda: «Riconosciamo», ammette il sindaco, «che dal punto di vista umano, si sia trattato di un episodio increscioso». Anche per questo motivo, conclude Moretto, «una volta saputo di questo fatto, mi sono messa subito in contatto con i famigliari e abbiamo avuto un colloquio in Comune». •

G.CH.

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